Questa razza, nata ufficialmente nel 1892 ha un curriculum di lavoro nella pastorizia, nella protezione, nella polizia, nel tracking, nella ricerca e soccorso e nell’attività di guida per ciechi che lascia stupefatti. Il Pastore Tedesco può individuare droghe e mine sottoterra in modo affidabile tanto quanto possono prendere al volo una pallina da tennis lanciata dal padrone nel giardino di casa. Possono rilevare fughe di gas fino a 4,5 m sottoterra e non anteporranno mai nulla alla sicurezza e al benessere del padrone.
Indice
La storia del pastore tedesco
Il cane da guardia, che si tratti di un meticcio che vaghi in un deposito di rottami o un Pastore Tedesco che lavora con un poliziotto umano, non è molto diverso dal lupo che proteggeva le nostre caverne. La nostra fiducia in tali cani di certo deriva dalla fiducia riposta nel lupo/cane. Gli studi recenti sulla storia del cane con il DNA mitocondriale suggeriscono che lupi e cani si siano divisi in specie diverse circa 100.000 anni fa. L’archeologia fa risalire il primo addomesticamento del cane tra il 30.000 e il 7.000 a.C. È stato trovato un sito di sepolture in Germania, risalente a 14.000 anni fa, costituito da tumulazioni umane e canine.
La datazione può variare a seconda delle teorie, ma gli scienziati concordano sul fatto che tutti i cani – da quelli di dimensioni formidabili a quelli abbastanza piccoli da poter essere infilati in una borsetta—si sono evoluti dai lupi, e che l’addomesticamento del cane (Canis iuptu familiaris) dal lupo grigio (Canis lupus) è cominciato decine di migliaia di anni fa. Inoltre sono concordi nell’affermare che i cani sono più vicini ai lupi dal punto di vista fisico e comportamentale che a qualsiasi altro membro della famiglia dei canidi. Per giunta, non esistono prove fossili di qualsiasi altro animale che possa essersi evoluto nel migliore amico dell’uomo: il cane. È una forzatura pensare che il Carlino o il Pechinese somiglino a un lupo, eppure tutte le razze canine conservano caratteristiche del lupo; il Pastore Tedesco, dal lungo muso alle grandi orecchie dritte fino alle lunghe e fini zampe e alla lunga coda pendente, in particolare.
Il Pastore Tedesco è anche dotato di vista, olfatto e udito superiori del lupo. Come il fratello lupo, i cani sono predatori che difendono il proprio territorio. Come il lupo, ululano, uggiolano e manifestano rabbia e paura, dominanza e sottomissione. Sono affettuosi con la loro famiglia ma abbaiano agli intrusi. In grado di giudicare gerarchia e status all’interno del proprio branco, dimostrano lealtà al leader. Comunicano con la voce, le espressioni facciali e la postura—proprio come i lupi. Alcuni comportamenti manifestati dai lupi non si trovano nei cani moderni: uno è il rigurgito del cibo parzialmente digerito per i cuccioli. Tuttavia, un lupo dominante prenderà il muso di un lupo sottomesso tra le fauci per mostrargli chi comanda—un
comportamento che ho visto riprodotto nel mio salotto da due Pastori Tedeschi. Quando il vostro cane vi accoglie scodinzolando, mostra sì affetto ma anche di riconoscere il vostro status. È una mossa che ha inconsapevolmente imparato dal fratello lupo.
Primo sviluppo del pastore tedesco
Il Pastore Tedesco deriva da razze assortite che risalgono all’epoca medievale, quando le varie zone d’Europa avevano cani pastore diversi che soddisfavano le esigenze di ciascuna. Sottoposto a un’evoluzione successiva, il Pastore Tedesco che conosciamo oggi è nato a Karlsnihe, in Germania, nel 1899. Il nazionalismo creò l’esigenza di un unico cane da pastore degno di rappresentare l’Impero tedesco. Di conseguenza, molti appassionati di cani entusiasti hanno incrociato diversi esemplari locali nella speranza di sviluppare il cane da pastore ideale. Fu, però, il Capitano Max von Stephanitz che, con l’amico Artur Meyer, scelse tra le razze migliori le qualità eccezionali di ciascuna e regalò al mondo il Pastore Tedesco. Il percorso che ha portato a questo risultato è iniziato nel 1891, con la nascita della Phylax Socieq, con lo scopo di standardizzare le razze canine. La società è durata solo tre anni, ma von Stephanitz e alcuni altri membri hanno portato avanti la sua intuizione. Poi, a un’esposizione canina del 1899, un cane di nome liektor Linksrhein impressionò talmente von Stephanitz con la sua intelligenza, obbedienza e forza da indurlo ad acquistarlo seduta stante, per poi formare la Verein fur Deutsche Schàferhunde. che pressappoco significa ‘Società per il cane da Pastore Tedesco.
Von Stephanitz trasformò il nome e ne fece il fulcro del programma di allevamento della nuova società. Horand von Crafrath, nato l’I gennaio 1895, divenne il primo Pastore ateo registrato, col numero SVI. Alcune fonti riportano SLI conte numero di registrazione di Horand. In ogni caso, Horand von Grafrath è stato il progenitore di questa razza e sarà sempre il numero 1. Per quanto riguania Max von Stephanitz, aveva portato a termine la missione di creare il cane da pastore ideale. A questo punto, resosi conto che l’industrializzazione aveva ridotto la domanda di cani per la pastorizia, il capitano ebbe la lungimiranza di portare il Pastore Tedesco al livello successivo: il lavoro nella polizia e nell’ambito militare.
Storia della razza in Germania
In parte, lo scioglimento della Society era stato provocato dal disaccordo sui tratti più desiderabili nello sviluppo del cane da Pastore Tedesco. Queste differenze d’opinione emersero anche nel SV. Von Stephanitz sosteneva che il cane dovesse essere valutato in base alle capacità di lavoro e non in base all’aspetto. Per evitare discussioni che avrebbero potuto intralciare i suoi desideri per la SV, il primo standard di razza del Pastore Tedesco—scritto da von Stephanitz con l’aiuto di Meyer – riconosceva che “un aspetto gradevole” era desiderabile. Tuttavia sottolineava che l’aspetto non è l’elemento più importate da valutare. “Il Pastore Tedesco è una cane da lavoro,’ scriveva von Stephanitz, ‘altrimenti non è il Pastore Tedesco.” La SV ha adottato lo standard e ha poi organizzato la prima esposizione a Francoforte sul Meno. I lorand von Grafrath ha avuto numerosi cuccioli, di cui il più famoso fu certamente I lektor von Schwaben. I lektor, a sua volta, ha prodotto tre cani eccezionali, utilizzati nei programmi di allevamento successivi. La loro progenie, tutti discendenti di Horand, è tra i progenitori dei Pastori Tedeschi. Inoltre, von Stephanitz ha provato il Pastore Tedesco in una grande varietà di ruoli per assicurarne la sopravvivenza come razza da lavoro. La SV, guidata dall’intuizione del capitano, sarebbe diventata il club di razza più grande al mondo e, cosa più importante, la versatilità e addestrabilità del Pastore Tedesco ne hanno assicurato il valore e la statura nel corso degli anni.
Il pastore tedesco in Italia
Il Pastore Tedesco è, ormai da parecchi anni, la razza più diffusa in Italia. Nel 1950 risultavano iscritti all’Enci circa 1500 esemplari, negli ultimi anni si è superata la soglia dei 14/15000. Nato come cane da pastore, il Pastore Tedesco viene utilizzato negli ambiti più vari: come cane da valanga (per la ricerca di persone disperse nella neve), cane da ricerca in superficie (cerca le tracce delle persone disperse), cane da catastrofe (per la ricerca di persone sepolte sotto terremoti o frane), cane antidroga. Per questi compiti viene sfruttato il sensazionale fiuto del Pastore Tedesco, ma non è tutto. Grazie all’alta addestrabilità di questa razza tra gli altri suoi impegni c’è quello di cane-guida per persone non-vedenti.
Il grande apprezzamento della razza e la passione che da subito ha coinvolto alcuni allevatori italiani hanno dato vita, nel 1949 alla SAS (Società Amatori Schàferunde, www. sas-italia.com). Scopo della SAS è ‘migliorare, incrementare e valorizzare” il PastoreTedesco, potenziandone l’allevamento e la selezione. Lo standard di razza del Pastore Tedesco è stata recentemente modificato dall’Enci riconoscendo due varietà di mantello: Stockhaar e Langstockhaar, a pelo corto e a pelo lungo. Indipendentemente dagli standard, il Pastore Tedesco è un cane con caratteristiche uniche; equilibrato, determinato, vigile, curioso e instancabile. Tutte queste doti rappresentano l’essenza del suo carattere e ne fanno il cane per antonomasia.