L’adattabilità del Labrador Retriever, che sia animale da compagnia o campione di riporto, rispecchia lo sviluppo dei ruoli che i cani sono stati chiamati a ricoprire man mano che la loro importanza per gli umani è cresciuta. Lo studio dell’addomesticamento del cane rivela che si è evoluto a partire dalle popolazioni di lupi eurasiatici in Asia, tra i 15.000 e i 40.000 anni fa.
Provate a immaginare: i vostri antenati, terminata la caccia quotidiana, attizzavano un fuoco di bivacco. Dopo aver cucinato e dato da mangiare alla famiglia, gettavano le ossa e gli altri avanzi non commestibili fuori dalla zona del campo. Se avessero guardato da vicino, e probabilmente lo fecero, avrebbero visto gli occhi ambrati del lupo grigio eurasiatico squarciare l’oscurità, fissando il mucchio di rifiuti. I rifiuti, e quindi gli umani, interessavano questi lupi abbastanza da seguire i cacciatori. I cacciatori, a loro volta, divennero sempre più interessati ai lupi.
Per centinaia di anni, i lupi hanno mostrato sottomissione nei confronti dei nostri antenati e, man mano che le femmine partorivano in presenza degli umani, e i loro cuccioli si abituavano a loro sin dalla nascita, gli umani hanno cominciato ad addomesticarli. L’addomesticamento è iniziato con la selezione da parte degli umani, che tenevano solo i cuccioli socievoli e non aggressivi nei loro confronti. I lupi non solo seguirono i cacciatori, si stabilirono con loro man mano che abbattevano parte delle foreste per coltivare il terreno.
Un’analisi regionale del DNA dei cani moderni rivela che la maggiore varietà genetica tra i cani si ha nel sud della Cina, il the indica un bacino genetico più ampio di lupi nella face di addomesticamento iniziale. La varietà minima si ha tra i cani europei. I ricercatori pensano che con lo spostamento degli umani dall’Asia verso l’Europa, i lupi addomesticati o i loro discendenti, i cani, li seguirono.
Gli studi scientifici più recenti collocano l’addomesticamento del cane labrador in Asia, in particolare a sud del fiume Yangtze, in Cina, circa 16.000 anni fa. Questa linea temporale è legata al periodo in cui gli esseri umani si sono trasformati da semplici cacciatori-raccoglitori ad agricoltori, diffondendo la coltivazione del riso. I ricercatori di Svezia e Cina stimano che i cani si siano evoluti da diverse centinaia di lupi addomesticati, a quanto pare un’altra parte importante conquista della civiltà umana. Probabilmente i lupi sono stati addomesticati per la carne; in altre parole, se il rapporto non funzionava diventavano un ingrediente della dieta umana.
I cani dei villaggi africani rivelano una diversità genetica simile a quelli studiati in Asia, il che significa che l’addomesticamento potrebbe essere cominciato in Africa in contemporanea con l’Asia o poco dopo. Indipendentemente dall’esatta collocazione dell’addomesticamento, è chiaro che gli esseri umani hanno cominciato a sviluppare le proprie competenze agricole e a tenere bestiame per il proprio sostentamento, i rifiuti si accumulavano e le mandrie attiravano i lupi.
Come risultato del processo di addomesticamento, i lupi divennero meno timorosi nei confronti degli umani. A loro volta, gli esseri umani cominciarono a usare il lupo domestico, il cane, come aiuto nei campi, nelle fattorie e attorno alle loro case. I cani che procuravano loro un vantaggio venivano tenuti, gli altri diventavano un’altra fonte di cibo. Questi cani servizievoli viaggiarono con gli umani attraverso Asia e Africa fino in Europa. In Europa, i cani sono stati addestrati come pastori e guardiani di greggi di pecore, capre e galline. Prima dei viaggi transoceanici del Quattrocento, cani addomesticati attraversarono lo stretto di Bering arrivando in America e si mescolarono con le popolazioni autoctone di lupo grigio.
La ricerca archeologica e la limitata analisi genetica sostengono la teoria di un addomesticamento indipendente di questi lupi del Nuovo Mondo. I resti canini più antichi degli Stati Uniti sono stati trovati nelle caverne dello Utah e risalgono a circa 10.000 anni fa.
Questa collocazione temporale è successiva all’addomesticamento in Asia ma rivela anche che tutte le popolazioni locali di lupi sono state soggette ad addomesticamento quando gli umani hanno cominciato a viaggiare per il mondo.
Più lontano si sono spinti, più ruoli hanno assunto per aiutare i loro padroni. Le popolazioni umane indigene, i Nativi Americani, contavano sui cani per tirare slitte e recuperare la selvaggina. Nel Cinquecento, i cani aiutavano i pescatori nelle fredde acque canadesi. La pesca divenne il motivo principale per la colonizzazione delle isole dell’Atlantico del nord, in particolare nelle gelide acque al largo di Terranova.
Indice
L’evoluzione della razza
I pescherecci inglesi facevano vela verso queste acque ricche ogni primavera, riempivano le reti in estate e tornavano in Inghilterra quando le acque cominciavano a ghiacciare.
I lavoratori venivano lasciati a Terranova durante l’inverno e i cani che restavano con loro probabilmente venivano addestrati alla caccia. Questi progenitori del moderno
Labrador aiutavano gli umani a sopravvivere ai lunghi e freddi inverni. I cani divennero preziosi per la capacità di lavorare duramente per lunghi periodi in un clima rigido.
Sull’isola di Terranova c’era un piccolo cane nero chiamato St. John’s Water Dog o Terranova minore. Al cane veniva messa una speciale imbragatura e veniva calato dal ponte del peschereccio per recuperare i pesci scappati dalle reti. Il St. John’s Water Dog avrebbe anche imparato ad afferrare nuotando i cavi delle reti e, tenendoli tra le forti mascelle, a tornare a bordo. Questo cane (progenitore del moderno Labrador) aveva sviluppato un mantello esterno folto e oleoso, impermeabile al ghiaccio e all’acqua fredda, e un pelo interno più morbido che lo teneva caldo. Aveva una membrana interdigitale che esaltava le sue capacità in acqua e una coda descritta come simile a quella di una lontra, che aiutava il cane a mantenere velocità e direzione in acqua. Anche se la maggior parte di questi cani erano neri, di tanto in tanto nasceva un cucciolo giallo o cioccolato. La gran parte di questi cani veniva eliminata perchè i primi appassionati credevano che solo i Labrador neri fossero in grado di svolgere il lavoro. Alcuni guardiacaccia, tuttavia, iniziarono a specializzarsi nell’allevamento di cani gialli e cioccolato. Oggi il cane Labrador di qualsiasi colore è un compagno perfetto in casa e sul campo.
All’inizio dell’Ottocento, due attività, ornitologia (studio degli uccelli) e caccia agli uccelli di palude, convergevano. Scienziati e sportivi avevano bisogno di un cane da riporto affidabile, anche se per ragioni molto diverse.
Gli ornitologi, in genere, sparavano o intrappolavano gli uccelli studiati perchè i potenti binocoli usati oggi dovevano ancora essere inventati, ma spesso queste prede andavano perdute poichè il loro recupero in quei territori paludosi non era semplice. Questo significava che gli uccelli persi dopo essere stati colpiti o quelli che riuscivano a liberarsi dalle trappole, non potevano essere esaminati e studiati e molti importanti documenti scientifici sui tipi e i modelli di migrazione degli uccelli presentavano lacune.
In Inghilterra e Scozia, lo sport della caccia divenne popolare nelle vaste tenute della nobiltà. I progressi tecnologici nel campo delle armi, dai fucili a pietra focaia alle doppiette, permisero di colpire più uccelli per sport o per il cibo. La selvaggina colpita che atterrava nelle paludi, negli stagni o nei fiumi non poteva essere recuperata agevolmente dai cacciatori. Avevano bisogno di un sistema migliore; avevano bisogno di un cane che recuperasse la selvaggina in acqua. Cominciarono a interessarsi al St. John’s Dog. In genere, questi cani erano neri con macchie bianche sul torace e peli bianchi sulle zampe, e alcuni peli di giarra bianchi sul muso. I guardiacaccia inglesi e scozzesi cominciarono a importare i cani e a tenere grandi mute per i possidenti. Battezzarono questo cane Labrador Retriever, in parte perchè era più semplice di “Terranova minore” e in parte perchè le isole di Labrador e di Terranova erano molto vicine geograficamente e politicamente.
Il colonnello Hawker, tiratore e cacciatore di talento, possedeva una goletta che viaggiava tra Poole in Inghilterra e Terranova. Si riporta questa sua citazione del 1830, in cui paragona il più grande Terranova al Labrador: “[II Labrador] è di gran lunga il migliore per qualsiasi tipo di caccia, in genere e nero e non il grande di un pointer, ha zampe sottili, pelo corto e liscio e non porta la coda arrotolata come l’altro; è molto veloce nella corsa, nel nuoto e nel combattimento .. . usato principalmente sulle coste natie dai pescatori, il suo senso dell’olfatto non ha rivali; nel trovare la selvaggina ferita non ha eguali tra le razze canine.” (Da “The Early Labradors,” di Jo Coulson, in “The Labrador Retriever Club 1916-1991, A Celebration of 75 Years.”)
Quando questo cane cominciò a essere esportato in Inghilterra, sfortunatamente il St. John’s Water Dog si estinse. Una tassa sui cani era stata imposta nelle Province Marittime, e così i cuccioli divennero sacrificabili per il loro costo, in particolare le femmine. Il commercio tra Terranova e la Gran Bretagna cessò, e i cani che rimasero a Terranova non vennero più importati in Inghilterra.
Temperamento del cane Labrador
II temperamento del cane Labrador ha convinto gli sportivi a tentare la prima prova di lavoro in Inghilterra nel 1899. All’epoca, i proprietari di Spaniel e razze da punta avevano dato prova delle proprie capacita di caccia e dell’abilità dei loro cani nello snidare la selvaggina. Alcuni cacciatori, però, desideravano un cane che potesse recuperare la preda anche col cattivo tempo o in acqua. Secondo quanto riferito dagli scrittori dell’epoca, le altre razze da riporto, in particolare i Flat Coated e i Curly Coated Retriever, non mantenevano la linea e il conduttore doveva tenere i cani fino al momento di liberarli.