In questa guida mettiamo a disposizione alcune informazioni utili sulla gravidanza del cane.
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Gravidanza del cane: la scelta del riproduttore
Per ovvie ragioni non bisogna attendere l’ultimo momento per cercare o scegliere il padre della cucciolata che desiderate allevare, ma quando si decide di fare il gran passo si dovrebbe avere già da tempo provveduto a prendere gli accordi necessari col padrone e a stabilire quale compenso dovrete corrispondergli. e consuetudine diffusa o pagare la monta in denari (il cui importo non deve superare il valore di un cucciolo) o con un cucciolo che il proprietario del maschio avrà il diritto di scegliere non oltre il quarantacinquesimo giorno dalla nascita (Convenzione di Monaco).
Lo stallone dovrà essere forte, presentare al massimo i caratteri tipici della sua razza e avere già compiuto i quindici mesi. Poiché è un dovere morale conservare o se possibile migliorare la razza, osservate bene che il «fidanzato» della vostra cagna non presenti gli stessi difetti eventualmente riscontrabili anche nella femmina perché i caratteri negativi si rafforzerebbero nella discendenza. La vostra cagna,
che tanto amate, ormai è quello che è, bellissima o bruttina, e tale rimarrà ma il maschio che la dovrà ingravidare deve essere inevitabilmente eccellente. Nelle razze di taglia piccola o piccolissima sarà bene che il maschio sia, seppur lievemente, più piccolo della femmina. Se la vostra cagna ha il pedigree (certificato genealogico) accertatevi che anche il maschio abbia un documento ufficiale rilasciato o riconosciuto dall’ENCI. Se non siete pratici fatelo controllare inviando una fotocopia del documento all’ENCI della vostra provincia di residenza. Se infatti i documenti non sono in regola invano poi cercherete di iscrivere la vostra cucciolata, che non potrà più essere riconosciuta di razza pura.
L’accoppiamento del cane
La femmina raggiunge la pubertà molto precocemente e già al sesto-settimo mese può avere il suo primo calore. Ve ne accorgerete dal sangue che gocciola dalla vulva, che sarà diventata visibilmente turgida. Lo stillicidio di sangue dura in media una decina di giorni facendosi man mano più chiaro. Questo periodo, generalmente non ancora fecondo, è chiamato proestro. L’estro vero e proprio inizia all’undicesimo giorno e si può protrarre fino al quindicesimo e oltre. È questo il periodo in cui la cagna ricerca e accetta lo stallone offrendosi a lui spontaneamente scostando da un lato la coda. Vi consiglio però di non perdere tempo e di non aspettare l’ultimo momento teorico ma di presentarla (è sempre la femmina che viene portata al maschio e non viceversa) al partner non appena avrete notato la scomparsa del flusso sanguigno dalla vulva. Dopo alcuni minuti di corteggiamento, assai divertente da osservare, i due sessi si uniranno in un lungo abbraccio che può durare oltre la mezz’ora e in alcuni casi raggiungere anche l’ora.
Dopo l’accoppiamento il calore non cessa immediatamente, anche se la fecondazione è avvenuta, per questo, quando portate la cagna a passeggio dovrete guardarvi dagli immancabili corteggiatori che sicuramente la insidieranno. Non è strettamente necessario ripetere l’accoppiamento una seconda volta perché la sopravvivenza degli spermatozoi nell’organo femminile è sufficientemente lunga per assicurare il concepimento. Se proprio vorrete ripetere l’accoppiamento lo farete dopo un paio di giorni. É sottinteso e ovvio che la cagna non debba essere avviata a una gravidanza già al primo calore, ma che è necessario attendere che la vostra femmina abbia raggiunto il suo completo sviluppo corporeo, cosa che avviene intorno al dodicesimo mese Se la cagna non sarà stata coperta, oppure se non sarà rimasta incinta, cinque, sei o sette mesi dopo, secondo i soggetti, ritornerà in calore; questo ciclo si ripeterà costante e puntuale per tutta la durata della sua vita, poiché la specie canina è esente dalla cessazione della fertilità che nella donna è nota come menopausa.
Gravidanza del cane
Il periodo che intercorre fra il momento del concepimento (non della monta) e quello del parto è chiamato gravidanza del cane; questa, per essere nella norma fisiologica, va da un minimo di 58 giorni a un massimo di 65. Se è più breve avremo un parto prematuro (rarissimo) se invece sarà più lunga ci sarà un parto tardivo (discretamente frequente).
Difficile accorgersi prima di un mese se la cagna è gravida, ma a partire dal trentesimo giorno l’aumento di volume del ventre e le modificazioni del carattere (che diventa più tranquillo), nonché l’aumento o anche, a volte, la diminuzione dell’appetito vi daranno la conferma che nasceranno dei cuccioli.
Le frequenti passeggiate e un miglioramento dell’alimentazione, in senso non quantitativo ma qualitativo, gioveranno moltissimo. In questo momento non è ancora utile arricchire i pasti con supplementi minerali e vitaminici, che invece offrirete nell’ultimo periodo della gravidanza o, meglio ancora, a parto avvenuto.
A metà gravidanza, o anche prima, è un’ottima pratica igienica sverminare la cagna usando un prodotto che agisca delicatamente. Non è il caso che vi preoccupiate eccessivamente durante l’attesa perché il parto è un evento dei tutto fisiologico che, nella stragrande maggioranza dei casi, avviene con facilità.
Pensate piuttosto a trovare il posto dove la cagna dovrà partorire. L’ideale sarebbe procurarsi una cassetta rettangolare che possa offrire uno spazio confortevole a tutta la famiglia che vi abiterà. Considerate che la madre, per allattare, si stende lunga e tirata, quindi fate in modo che il lato più largo abbia una misura che, seppur di poco, superi la lunghezza della madre. Nei negozi specializzati è possibile acquistarla, ma se siete appassionati del bricolage potrete senz’altro realizzarla da voi.
Il parto del cane
Eccoci giunti al momento sospirato. Avrete già preparato da giorni la cassetta da parto con la quale la gestante avrà preso confidenza.
Toglierete cuscini, stracci o straccetti che le hanno fatto da giaciglio fino ad ora in modo che il parto avvenga sul nudo legno del fondo. Perché non lasciarli? Perché si imbratterebbero inutilmente dei liquidi amniotici e la cagna, raspando e muovendosi spesso per trovare la posizione più comoda, finirebbe per aggrovigliarli, magari imprigionando fra le pieghe uno o più cuccioli che rischierebbero così di soffocare.
Già da un paio di giorni la femmina avrà dato i segnali dell’imminenza dell’evento raspando il terreno, agitandosi oltremisura, non mangiando o vomitando il cibo. La sua temperatura corporea, misurata per via rettale col termometro, sarà scesa notevolmente sotto la norma, che è di 38,5-39 °C, fino verso i 37 °C. Quasi sempre il parto avviene con facilità se la cagna sarà lasciata sola, seppure sorvegliata discretamente dalla persona alla quale è più affezionata. Non l’assillerete con premure eccessive, che non servirebbero ad altro che a deconcentrarla al punto da farle dimenticare che deve partorire.
Dopo alcune forti spinte il primo cucciolo verrà espulso ancora avvolto nelle membrane che la cagna stessa si affretterà a lacerare con i denti, così come provvederà prontamente a recidere il cordone ombelicale. Quasi subito dopo espellerà la placenta e ingoierà tutto lasciando il posto perfettamente pulito. E’ giusto che ingoi la placenta, che ha grande importanza nel favorire la montata lattea. Se la madre non dovesse accudire ai neonati sarete voi a liberarli dalle membrane che li avvolgono operando con le mani perfettamente lavate.
Non taglierete immediatamente il cordone ombelicale ma attenderete un paio di minuti dalla nascita per lasciare al cucciolo la possibilità di ricevere tutto il sangue refluo della placenta. Per il taglio del cordone, che va fatto a 2-3 cm dal ventre previa legatura con un filo, userete forbici disinfettate. Poi aprirete delicatamente la boccuccia e la libererete dal muco e terrete il cucciolo a testa in giù anche scuotendolo con una certa energia per favorire l’inizio della respirazione. Se questa tardasse immergerete il neonato in acqua riscaldata a 40-41 °C strofinandolo sul ventre o praticandogli la respirazione artificiale. In questo semplice modo si recuperano alla vita non pochi cuccioli apparentemente già morti.
Al primo cucciolo seguiranno a intervalli più o meno brevi tutti gli altri che possono nascere indifferentemente sia in presentazione cefalica sia in presentazione podalica. Il parto può durare tre o quattro ore per essere considerato perfettamente normale; ma se dopo il primo o il secondo cucciolo sono trascorse due o tre ore senza che la cagna abbia avuto altri premiti, pur dimostrando dal volume del ventre di avere altri piccoli in grembo, sarà bene che vi facciate coraggio e che, dato di piglio alla siringa, iniettiate sottocute l’ormone postipofisario che risveglierà immediatamente le doglie. La stessa iniezione con la stessa dose può essere tranquillamente ripetuta a distanza di un’ora se ne ravviserete nuovamente la necessità. Se, nonostante i forti premiti, non riuscisse a espellere altri feti, c’è da pensare seria niente a gravi ostacoli che solo il veterinario potrà risolvere praticando un taglio cesareo, un intervento facile e senza conseguenze per la madre e per i cuccioli se fatto tempestivamente e purché la narcosi sia correttamente indotta (da proscrivere l’uso dei barbiturici). Se il parto si protrarrà a lungo potrete offrire alla partoriente del latte tiepido diluito con acqua e corretto, secondo la taglia, con un cucchiaino o un cucchiaio di liquore.
Quando il parto è terminato potete stendere sul pavimento della cassetta un tappetino. Ora la cagna desidererà soltanto di essere lasciata tranquilla e in penombra. Sarà un bene per lei non ricevere continuamente visite di curiosi e che la accudisca solo la persona che 1′- ha assistita durante il travaglio.
Dopo il parto
Nel periodo che segue il parto è necessario arricchire il pasto della cagna con un complesso calcio-fosforo vitaminico reperibile in commercio somministrandolo nelle dosi consigliate. Trascorsa una settimana sarà anche necessario aumentare la razione alimentare sia per quanto riguarda la frequenza sia per quanto riguarda la quantità. Se la cagna non volesse mangiare, se avesse la febbre da 39 ‘C in su e se perdesse liquidi verdastri e di odore nauseabondo dalla vulva ci troveremmo di fronte a una sepsi puerperale.
Durante il puerperio si esegue il taglio del codino per i cuccioli il cui standard di razza lo prevede; il giorno ideale è il quinto dalla nascita. La lunghezza del moncone da lasciare varia a seconda delle razze. L’intervento è molto facile e consiste in un semplice colpo di forbici. A questa età non è doloroso e il sangue cessa subito di defluire; una leggera compressione con le dita o un pizzico di percloruro di ferro risolveranno una pur lieve emorragia; nei casi ribelli giova l’applicazione di un punto dato con filo sottile. Questo intervento è oggi vietato dalla normativa europea recepita anche in Italia.