In questa guida spieghiamo come svezzare i cuccioli di cane.
Il problema si pone nel caso in cui la madre non abbia latte o non ne abbia a sufficienza, perché in questa circostanza si impone l’allattamento artificiale che è pur sempre un grosso impegno. Infatti i cuccioli neonati vanno alimentati parecchie volte al giorno (anche dodici nei primi giorni) con un biberon che ogni volta deve essere sterilizzato mediante ebollizione. In commercio esistono ottimi prodotti di latte ricostituito sulla formula del latte di cagna. Volendo si può preparare in casa un ottimo succedaneo del latte materno nel modo che segue: uri ottavo di litro di latte, più un triodo d’uovo, più 15 g di omogeneizzato di fegato. I cucciolini vanno allattati al principio dodici volte al giorno, dopo una settimana dieci volte, dopo quattro settimane quattro volte. L’allattamento materno dura 40-50 giorni ma già al venticinquesimo giorno si possono aiutare i cuccioli proponendo loro un piattino contenente del latte. Durante l’allattamento sarà bene controllare che i capezzoli non dolgano e che le mammelle non siano ingorgate con tumefazione calda e dolente. Se i cuccioli sono molti, oppure se la cagna è una forte lattifera e appartiene a una razza di piccola taglia, qualche tempo dopo il parto può manifestarsi una forma di tetania con irrigidimento, convulsioni e perdita dell’equilibrio determinata da carenza di calcio nel sangue e che va sotto il nome di eclampsia. Come accennato, durante il periodo di allattamento la cagna ha forti esigenze alimentari. Anche se era abituata a cibi secchi, data la grande necessità di liquidi che la balia ha in questo periodo, sarà bene che la razione le venga somministrata sotto forma di zuppa. Carne, uova, cereali soffiati, arricchiti da integrazione mineral-vitaminica costituiranno la base del suo menu.
Indice
Svezzamento cuccioli
Lo svezzamento non presenta particolari difficoltà. Verso la quarta settimana il cucciolino comincia ad assumere l’aspetto di un piccolo cane e comincia a essere fastidioso per la madre. Le sue unghie, cresciute abbondantemente, sono dolorosamente aguzze e per questo la cagna, mal sopportandole, tenderà ad allontanarsi sempre più frequentemente e cesserà definitivamente di allattare i piccoli. Si può prolungare l’allattamento recidendo con un colpo di forbici la punta degli artigli. Lo svezzamento ha inizio alla sesta settimana.
La transizione dal latte materno, che è un alimento senza fibra, all’alimento da adulto, che deve avere un alto contenuto di fibra, deve avvenire gradualmente, pena l’insorgenza di disturbi gastro-intestinali. Per iniziare potremo offrire ai piccoli una zuppa di fiocchi d’avena non troppo densa, con aggiunta di un po’ di latte e zucchero. Gradatamente aggiungeremo alla pappa liquida carne cruda tritata e carote crude finemente grattugiate. In alternativa alla carne io uso con grande soddisfazione il “puppy food”, un alimento speciale formulato per soddisfare pienamente le esigenze nutritive del cucciolo durante lo svezzamento. Il prodotto va somministrato a partire dalla terza-quarta settimana mescolato alla pappa fino a quando i cuccioli saranno in condizione di cibarsi degli alimenti normali. Raggiunti i due mesi di età i cuccioli perfettamente svezzati, sverminati e vaccinati potranno essere consegnati ai loro futuri proprietari.
L’evoluzione dei sensi nel cucciolo
Nei cucciolini gli occhi si aprono ai dodicesimo-quindicesimo giorno e le orecchie si sturano al quindicesimo- diciassettesimo. l piccoli mostrano orientamento visivo al ventunesimo giorno e orientamento acustico al venticinquesimo.
A tre settimane si inizia la stazione quadrupedale e alla quarta la deambulazione.
I nati deboli o con gravi problemi di sopravvivenza diventano freddi nei primi tre giorni e vengono rifiutati dalla madre che li lascia morire. Quelli forti e vitali, se nati da una madre affetta da vermi e a loro volta infestati da essi, contratta la malattia, possono anche soccombere tra il decimo e il quattordicesimo giorno. Bisogna quindi ottemperare alla regola di sverminare per bene la cagna qualche settimana prima del parto. Questa operazione fondamentale dovrà essere ripetuta sulla madre e sui cuccioli fra il quindicesimo e il ventesimo giorno dopo il parto. Chi volesse controllare in modo razionale lo sviluppo dei cuccioli dovrebbe pesarli al momento della nascita e considerare che intorno ai nono giorno essi dovranno avere raddoppiato il loro peso: l’incremento ponderale deve essere quotidiano.
Già a partire dalla prima infanzia, Particolare attenzione va rivolta all’aspetto comportamentale. I cani, come tutti gli individui anche di altre specie, uomo compreso, se dovessero crescere soli, isolati e privi di relazioni, una volta divenuti adulti non sarebbero in grado di provvedere alla propria sopravvivenza in modo appropriato. Nel periodo che possiamo definire neonatale e che va dalla nascita ai primi quattordici giorni di vita i cuccioli sono curati dalla madre che li nutre, li scalda e li pulisce; pensano solo a mangiare e dormire.
Segue quello che si suole denominare il periodo di imprinting. I cuccioli vedono e sentono, cominciano a curiosare nell’ambiente, provano le loro prime emozioni.
Qui l’allevatore può offrire ai cuccioli ottime stimolazioni e in modo semplicissimo.
Già il fatto di pesare il cucciolo quotidianamente permette di iniziare l’imprinting verso l’uomo, oltre che di controllare le condizioni di salute. In queste occasioni girarlo avanti e indietro, di sopra e di sotto esercita una stimolazione vestibolare molto utile soprattutto dalla seconda alla terza settimana. Aperti gli occhi, l’esposizione per brevi periodi (10 minuti) a una luce intensa stimolerà i recettori visivi. Strofinando attivamente la superficie corporea si attiveranno i recettori tattili. A questo punto è quanto mai opportuno che il pavimento della cassetta o dei box dei cuccioli sia ricoperto da una superficie ruvida (un pezzo di moquette o di tappeto) che permetta ai cuccioli di puntarsi con i piedi posteriori.
Dalla terza settimana ai due mesi di vita sarà bene incominciare con la pulizia strofinando con dolcezza il cucciolo con la spazzola palpeggiandolo, prendendogli delicatamente le orecchie tra le dita, accarezzandogli il muso, toccandogli e premendogli Linguine, adagiandolo su un lato e sull’altro.
Per stimolargli i recettori auditivi bisogna abituarlo al rumore per esempio dell’aspirapolvere, del battito delle mani, della caduta di oggetti metallici, della radio o della televisione. Va benissimo introdurlo nell’ambiente familiare lasciandolo toccare anche da estranei di tutte le età, incoraggiando l’esplorazione dell’ambiente esterno, opponendogli ostacoli artificiali, quali scatole, assi, barattoli, labirinti per stimolare le sue coordinazioni, farlo scendere e salire le scale incominciando dall’ultimo scalino, incoraggiarlo a seguirci portando in bocca oggetti, premiandolo poi con una leccornia. Bisogna non permettergli mai di fallire, poiché le esperienze positive sono massimamente importanti. Insomma il cucciolo deve essere stimolato perché sviluppi tutto il proprio potenziale.
Svezzamento cuccioli: l’alimentazione giusta
Dopo lo svezzamento il cucciolo va alimentato con cibi che saranno per tutta la vita il suo regime ordinario. Essi si compongono di proteine di origine animale o vegetale (carne, pesce, uova, formaggio, farina di estrazione di soia ecc.), di carboidrati, di cui l’amido è il più importante, di grassi di
origine animale o vegetale, di vitamine e minerali.
La carne o le sue farine saranno all’inizio percentualmente più copiose nella razione rispetto ai cereali e ai grassi arrivando nei primi mesi di vita al 60% del totale; poi gradualmente diminuiremo fino ad assestarli su una percentuale del 30-40%.
Per i cani di piccola taglia consiglio una razione composta da 214 di carne, 114 di cereali e 1/4 di verdure; per i cani di media e grossa taglia 1/3 di carne e 2/3 di cereali e verdure. Preparare da sé il cibo del cane o usare i mangimi preconfezionati offerti in commercio? Non nascondo che le mie simpatie propendono per i secondi. Lo stimolo della concorrenza e la continua ricerca scientifica hanno perfezionato i prodotti che sono ormai ottimi e a volte superiori ai cibi preparati in famiglia. Fra i mangimi preconfezionati sono poi da
preferire decisamente quelli secchi alle scatolette. I nostri amici li gradiscono molto, amano sgranocchiarli, con enorme vantaggio per i denti, e sanno prendere la quantità necessaria senza abbuffarsi né incorrere in indigestioni. La sola precauzione da prendere è di non lasciare mai mancare l’acqua di bevanda. Poiché so bene, tuttavia, che qualcuno di voi, vuoi perché si diverte a fare il cuoco del proprio cane, vuoi perché diffida dei prodotti in commercio, storcerà il naso a questa mia affermazione, darò alcuni consigli sulla preparazione della razione.
La zuppa tradizionale è composta da:
— riso o pasta ben cotti in acqua con un pizzichino di sale (in alternativa pane secco);
— carne in pezzi appena scottata;
— un cucchiaio di olio di oliva;
— integrazione di vitamine e di minerali. Verdure cotte, oppure uno o due cucchiai di crusca, possono essere aggiunte alla razione. In alternativa a pasta e riso possono essere usati fiocchi misti di cereali oppure riso soffiato, bagnati di volta in volta con acqua o brodo.
Abbiate cura di unire un poco di crusca e un cucchiaio di olio oltre all’integrazione di vitamine e minerali. La carne fresca può essere sostituita con carne congelata o carne in scatola. La quantità di cibo varia considerevolmente con la mole dell’individuo, l’attività e il clima, oltre che con Io stato fisiologico (gravidanza, lattazione, crescita) e con la presenza di altri cani che può creare competitività. Il freddo fa crescere considerevolmente il fabbisogno energetico: aumentate pertanto il quantitativo di grassi. Durante l’estate, quando fa caldo, il cane mangia meno: cercate quindi di lasciare invariata la quota di carne e di diminuire quella energetica (cereali e grassi). Durante la crescita si può dare al cucciolo un tuorlo d’uovo crudo tre o quattro volte alla settimana in sostituzione della carne. l cereali possono essere sostituiti da pane secco inzuppato nel latte. L’integratore minerale e vitaminico dovrà contenere calcio e fosforo in quantità e proporzioni adeguate.
In alcuni casi particolari l’alimentazione del cane, anche se ricca e abbondante, può non arrivare a garantire l’apporto energetico di cui il soggetto ha bisogno, e In alcuni casi particolari l’alimentazione del cane, anche se ricca e abbondante, può non arrivare a garantire l’apporto energetico di cui il soggetto ha bisogno, e questo rende indispensabile l’utilizzo di un integratore.
Come Abituare il Cucciolo alla Nuova Casa
Appena adottato il cucciolo interpreta la famiglia come una specie di nuova cucciolata, cercando un riferimento materno che trova in genere nella prima persona che si prende cura di lui, accogliendolo e dandogli da mangiare. E’ naturale per noi sentirlo già come uno di casa, aver voglia di coinvolgerlo nel gioco e farlo vedere agli amici e parenti. In realtà questi legittimi sentimenti vanno contenuti per il bene del cucciolo.
In sostanza dobbiamo evitare di subissarlo di stimoli o di richieste ed è pertanto assolutamente sconsigliabile la processione di persone in visita al nuovo arrivato e il frastuono concitato della famiglia raccolta intorno a lui. Ricordiamo che nei primi giorni la tranquillità è la cosa più importante.
Preoccupiamoci piuttosto di trovare al cucciolo un luogo idoneo per il suo riposo, che non sia troppo frequentato e nemmeno troppo isolato: qui sistemeremo la sua brandina. Non andrà bene quindi davanti alla porta di casa e nemmeno in cucina, così come, per motivi opposti, sono da evitare il giardino, la terrazza, il garage o il bagno in quanto troppo isolati dalla vita della famiglia.
Sopra la brandina posizioneremo una copertina, questa attenzione sarà molto utile successivamente perché, durante qualunque trasferta, servirà a mettere subito in tranquillità il cane che riconoscerà in essa la sua zona di privacy. Sulla copertina il cucciolo deve sentirsi a suo agio: mettiamo perciò a sua disposizione un ossetto per gustarsi un po’ di relax e dei bocconcini tutte le volte che lo vedremo tranquillo.
Se il cane è sulla copertina non lo si deve perciò mai disturbare, neanche per eseguire operazioni necessarie ma fastidiose come la pulizia delle orecchie o la cura del pelo, dato che questo andrebbe a inficiare il valore che il cucciolo attribuisce alla brandina e alla sua zona: un luogo dove sentirsi sicuro e protetto.
Appena adottato il cucciolo è ancora in fase di attaccamento, vale a dire non è in grado di stare da solo: è un dettaglio non piccolo perché in genere le persone pensano di poter lasciare da solo il cucciolo, soprattutto di notte, ma non è così.
Se lo mettiamo chiuso in bagno o in garage, oppure da solo nel salotto, anche se accanto alla sua brandina o nel più comodo dei giacigli, il cucciolo comincerà a lamentarsi sonoramente per richiamare la presenza della sua base sicura. Non è viziato, sta semplicemente esprimendo un bisogno essenziale esattamente come se fosse assetato: richiede protezione perché si sente insicuro.
Affrontare le prime notti da solo per lui non è possibile nemmeno se si trova a suo agio sulla brandina. La cosa migliore da fare è dormire accanto a al cucciolo perlomeno le prime settimane in modo che possa abituarsi gradualmente a riposare nel nuovo ambiente. In seguito abitueremo il cucciolo a stare tranquillo sulla copertina, mentre noi sbrigheremo le nostre faccende rimanendo nella stessa stanza. Presto potremo così lasciarlo da solo anche di notte senza temere che entri in agitazione.
Risulta essere normale per un cucciolo rosicchiare qualunque cosa gli capiti a tiro, fare la pipì e sporcare dove gli capita. Per questo dovremo togliere dalla sua portata temporaneamente tutti gli oggetti che vogliamo salvaguardare. All’inizio la qualità più importante di cui dovremo armarci è la pazienza, abbandonando la pretesa di estrema pulizia della casa, perché altrimenti vivremo male le prime settimane insieme al cucciolo che dovranno essere invece ricordate come un momento meraviglioso: quello dell’arrivo di un nuovo membro della famiglia.
Se daremo eccessiva attenzione ai suoi bisognini depositati qua e là, accorrendo immediatamente per pulire, andremo involontariamente a esaltare ciò che vogliamo invece contenere: il cucciolo considererà infatti questi movimenti come un gioco e sarà portato a sporcare ancora nello stesso posto.
Quando fa la pipì, meglio piuttosto portarlo in un’altra stanza e dedicargli un po’ di attenzioni per distrarlo, poi in sua assenza provvedere a pulire. In questi frangenti, non esiste invece azione più sbagliata che sgridare il cucciolo, in quanto gli creeremo un’inibizione sì, ma non riferita al luogo bensì alla nostra presenza: il cucciolo non sarà più capace di fare la pipì davanti a noi, con il risultato che sporcherà per casa di nascosto, o in punti poco visibili e tanto meno farà la pipì quando lo accompagneremo al parco.
Purtroppo c’è ancora chi consiglia di mettere il muso del cucciolo nella pipì non appena lo si colga sul fatto: un comportamento ovviamente da evitare per non incorrere in quanto appena descritto. Anche i pannoloni e i giornali non sono la scelta giusta. La cosa migliore da fare è portare il cucciolo il più possibile all’esterno, soprattutto al mattino presto, dopo mangiato o dopo il pisolino pomeridiano, verso sera. Ogni volta che lui farà un bisognino sul prato noi immediatamente gli diremo “bravo” e lo premieremo con un bocconcino gustoso.
In breve il cucciolo si abituerà a tal punto a sporcare all’esterno, o su un prato, che non sarà in grado di urinare se non si trova in quelle condizioni. Se terremo presenti questi piccoli accorgimenti saremo pronti a vivere al meglio una delle esperienze più gratificanti, l’allargamento del nostro nucleo famigliare a un’altra specie, quella canina, capace di instaurare con noi un rapporto unico e profondo.