In questa guida spieghiamo quali sono le caratteristiche del pappagallo Cenerino e come allevarlo.
Indice
Caratteristiche Cenerino
Grandezza : 32-35 cm
Età : può raggiungere i 50 anni.
Peso: 400-490 grammi
Colorazione : colore generale grigio, groppone bianco, coda rossa, becco nero e occhio giallo. I giovani hanno l’iride nera, mentre gli adulti grigio.
Diffusione : ampia fascia dell’Africa centrale che va dalle Iisole del golfo di Guinea attraverso il Gabon, il Congo, la Repubblica Democratica del Congo, il Mali e il Camerun meridionali, la Liberia , La Costa d’Avorio, il Ghana e la Nigeria fino al Kenya occidentale, all’Uganda e alla Tanzania nord-occidentale. Risulta essere abbondante anche nell’isola di Principe mentre presenta una distribuzione sparsa nelle isole di Sao Tome dove probabilmente è stato introdotto.
In natura abitano soprattutto la foresta di pianura nella maggior parte del loro areale, ma visitano anche ambienti di savana alberata e aree più o meno aperte con alberi sparsi per alimentarsi. Si possono anche trovare ai margini delle foreste e foreste fluviali. In Nigeria, Camerun e Guinea-Bissau abitano anche la foresta costiera a mangrovie.
Questi pappagalli sono molto gregari. Gli spostamenti giornalieri possono essere anche di 30 km e nell’arcipelago possono attraversare bracci di mare di 5 km per nutrirsi su isole vicine.
Carattere
Il cenerino è il pappagallo più diffuso al mondo, ed è uno dei pappagalli che meglio può apprendere ed imitare la voce umana.
Risulta essere un pappagallo spesso timido, riservato ed ansioso.
Adora rosicchiare rami freschi e il bagno.
Abbastanza rumoroso.
Acquisto del Pappagallo Cenerino
Prima di procedere all’acquisto,sono da tenere presente alcune “piccole” precisazioni:
– Il Pappagallo non è un gioco e prova sentimenti, paure, emozioni
– A seconda della specie, un pappagallo può vivere dai 20 fino a 80 anni
– E’ un animale che sporca molto sia dentro che fuori dalla gabbia.
– Necessita di accurate pulizie quotidiane.
– Necessita di compagnia quotidiana e di fare piccoli voli, e il “bagnetto”.
– Quando vado in ferie non posso abbandonarlo provvisoriamente al “primo che capita”.
– Va accuratamente accudito anche in stato di malattia.
– Ha bisogno di spazio, di una gabbia spaziosa e di poter uscire senza incombere in pericoli
– Non tutti i pappagalli parlano e possono essere molto chiassosi e rischierete di avere dei “problemi” coi vicini.
– Ha un forte becco e distruttivo che va costantemente “tenuto in allenamento”dando loro giochi di legno o rami da spezzare e distruggere.
– Necessita di cure veterinarie periodiche.
– Alcuni esemplari nel periodo di riproduzione possono diventare più aggressivi.
Se queste “piccole” precisazioni, non vi creano problemi, potete procedere all’acquisto. Il mio consiglio è di acquistarlo direttamente da un’allevatore, altrimenti acquistatelo in negozio facendo ben attenzione a quanto segue: acquistate un soggetto giovane, il piumaggio deve essere lucido e liscio, aderente e composto, non deve essere arruffato, l’occhio deve essere rotondo, ben aperto e luminoso, non deve presentare secrezioni, le narici devono essere asciutte e prive di muco, la zona della cloaca ben pulita becco robusto e non ammaccato. Il corpo deve avere un portamento eretto, le ali non incrociate e vicino al corpo, le zampe non squamate. Il becco deve essere integro e senza malformazioni. L’addome non deve essere gonfio, il torace non deve essere magro, la carena non sporgente.
Da tenere presente che la maggior parte dei soggetti sono di importazione e quindi hanno attraversato moltissimi periodi di stress, da cattura, viaggio, trasporto, quarantena. Informatevi della provenienza del pappagallo che acquistate, spesso pur di vendere il pappagallo, il commerciante si inventa che è allevato a mano, è docile, ha paura solo adesso perché vede gente nuova, tra una settimana parlerà, ma si tratta solo di chiacchiere.
NON ACQUISTATE UN PAPPAGALLO DI CATTURA
La cattura sta decimando e estinguendo i pappagalli
-CENERINO nato in cattività
Ai pappagalli nati in cattività viene applicato ( non obbligatoriamente ) dopo poche settimane dalla nascita un anello chiuso, inamovibile di un diametro particolare a seconda della specie che si infila nella zampa del pappagallo e man mano che cresce non può più essere levato e diventa quindi la sua carta d’identità. Su questo anello è riportato l’anno di nascita, la sigla dell’allevatore e il numero progressivo di anello. Se acquistate un pappagallo nato in cattività assicuratevi comunque la provenienza e richiedete sempre il certificato di cessione che è quel documento che riporta gli estremi di colui che vi sta cedendo o per conto di chi vi sta cedendo l’animale e certifica che vi ha ceduto proprio quel pappagallo. Un pappagallo nato in cattività solitamente è più disponibile al contatto umano se ben svezzato e socializzato.
-CENERINO di cattura
I pappagalli di cattura sono privi dell’anello inamovibile o ed inoltre viene applicato, dopo il sessaggio, un anello “aperto” removibile che si infila quando nella zampa del pappagallo a seconda dell’esito del sessaggio. Se maschio viene applicato alla zampa destra se femmina alla zampa sinistra. Il Cenerino di cattura non è disponibile al rapporto con l’uomo, ha un carattere scontroso, becca. Ho visto Cenerini di cattura inavvicinabili, ringhiosi, impauriti, dopo quello che hanno passato.
Gabbia per Pappagallo Cenerino
Acquistato il Cenerino, è importante il trasporto nella nuova casa, facendo molta attenzione, a sistemarlo con cura in una gabbietta, cercando di evitare scossoni che potrebbero impaurirlo. Arrivati in casa, è importante usare la massima calma per sistemare il pappagallo nella sua nuova dimora, dove troverà una gabbia spaziosa e pulita, posatoi nuovi, giochi, mangiare sano, un trespolo nuovo.
Risulta essere naturale che vorremmo passare intere giornate col nuovo arrivato, ma poiché si dovrà ambientare alle nuove cose, consiglio inizialmente di disturbarlo il meno possibile, allocando la gabbia in un posto riparato, distante da altri animali, televisione e radio ad una distanza da non creare emozioni o paure al Cenerino, in definitiva lasciamogli prendere confidenza senza traumi al suo nuovo habitat. Gli amici e parenti potremmo invitarli più avanti per mostrare loro il pappagallo, se avete bambini, ricordate loro che non e’ un giocattolo, di non urlare vicino alla gabbia ed evitare gli scossoni.
Evitate di fumare nell’ambiente dove si trova il pappagallo in quanto i bronchi sono delicati e sensibili. Evitate di fargli prendere “colpi d’aria”. Posizionatelo in un’ ambiente luminoso, al riparo dai raggi solari, assolutamente da evitare di posizionarlo dietro ai vetri di una finestra, potete esporre il pappagallo al sole la mattina presto o alla sera tardi, quando i raggi solari sono meno intensi, in questi momenti il sole ha effetti salutari.
La scelta della gabbia, deve ricadere su un alloggio pratico e funzionale, tendendo in considerazione che più spazio riserviamo per il nostro pappagallo meglio potrà vivere perché è un uccello dotato di agili e forti zampe per arrampicarsi e di buone ali per volare. Il Cenerino ha assolutamente bisogno di fare movimento, deve svolgere quella attività fisica necessaria a una buona salute e a un buon equilibrio psicologico, favorito anche dai giochi che potrà utilizzare e distruggere nelle ore di solitudine domestica. La Gabbia deve essere di acciaio inox, evitando le gabbie zincate, deve essere priva di bave o spuncioni che posso ferire l’animale, avere solidi posatoi, abbeveratoio e mangiatoie, consiglio una per alimenti freschi e una per alimenti secchi. E importante l’acquisto di una gabbia con 2 “scomparti”: come potete vedere in foto, questo tipo di gabbia può soddisfare l’esigenza di avere una gabbia chiusa e allo stesso tempo un trespolo esterno solido e compatto. Durante la nostra assenza o di notte sarà sistemato al riparo dentro la gabbia. Esistono in commercio anche trespoli più piccoli, portatili, che possiamo sistemare in qualsiasi posizione.
Trespolini e Posatoi
Per i posatoi delle gabbie è consigliabile che ve ne siano di diametri diversi in modo da tenere in allenamento le dita, se sono di legno (soluzione consigliata), andranno sostituiti quando sarà necessario, in quanto il pappagallo si divertirà a rosicchiarli. Se i posatoi li volete “costruire” , state attenti ad usare certi tipi di legno in quanto ve ne sono dei tossici per i Pappagalli (vedi elenco). Consiglio sempre di prendere legni duri, scortecciarli, lavarli bene e metterli in forno ad asciugare, il tutto per eliminare acari, muffe e batteri che possono creare danni all’animale.
-ELENCO LEGNI ADATTI PER POSATOI: Abete, Acero, Betulla, Corbezzolo, Eucalipto, Faggio, Frassino, Larice, Magnolia, Manzanita, Morus, Olmo, Pero, Pino, Pioppo, Salice, Sequoia, Sorbo.
-ELENCO LEGNI POTENZIALMENTE TOSSICI: Agrifoglio, Amarillo, Avocado, Azalea, Caladium, Calla, Castagno, Ciliego, Clematide, Colocasia, Daphne, Datura, Delphinium, Dieffenbachia, Edera, Ficus benjamina, Filodendro, Giacinto, Ginepro, Glicine, Ippocastano, Iris, Ligustro, Lobelia, Mughetto, Narciso, Noce, Oleandro, Ortensia, Digitalis, Patata (parti verdi e germogli), Poinsettia, Quercia, Rabarbaro, Ranuncolo, Rhamnus, Ricino, Rododendro, Tabacco, Tasso,Vischio.
-IMPORTANTE: DA EVITARE RAMI DI ALBICOCCO, CILIEGIO, PESCO, PRUGNO. in quanto il legno contiene sostanze, che se ingerite, si convertono in cianuro.
I rami che utilizzate per posatoi devono essere lavati e spazzolati con acqua e sapone, sciacquarli abbondantemente (non devono rimanere resti di sapone) farli asciugare al sole o meglio se ci stanno “cuocerli” bene nel forno, in modo da eliminare il più possibile eventuali parassiti.
Mangiatoie
Le mangiatoie devono essere fissate alla gabbia in quanto il pappagallo potrebbe rovesciare il contenuto, vanno bene se di acciaio e robusti, necessitano di pulizia molto frequente. la mangiatoia solitamente viene utilizzata anche per abbeveratoio e in diversi casi permette anche di lavarsi la zona del capo e del collo. Si può fargli fare il bagnetto nebulizzando acqua con i classici spruzzini.
Giochi
Come dicevamo prima all’interno della gabbia possiamo dislocare giochi per intrattenere l’animale. Campanelli, corde naturali, da rosicchiare o da usare come arrampicatoi, scalette di legno, composizioni di legno colorati, giochi di plastica multicolori, facendo attenzione a non sacrificare lo spazio della gabbia.
Alcune specie di pappagalli, particolarmente gli Eclectus ed alcuni pappagalli Cenerini, possono mostrarsi un po’ “morditori” durante questo periodo. Questo comportamento fa parte del processo di indipendenza, durante il quale il piccolo impara a conoscere il suo nuovo “proprietario”, e tutto ciò che lo circonda. È anche il momento in cui il giovane pappagallo incomincia a delimitare il suo territorio. I piccoli di pappagallo Cenerino possono attraversare un periodo nel quale si sentono spaventati per qualsiasi cosa nuova. Se abbiamo un piccolo correttamente socializzato, potremo abituarlo ad accettare nuove situazioni, dandogli sicurezza continuamente e presentandogli i nuovi oggetti o situazioni in una maniera graduale. La pazienza è essenziale.
Gli errori che commettiamo nella gestione del comportamento del nostro pappagallo durante il primo mese della sua vita nella sua nuova casa, possono stabilire modelli di comportamento che causeranno seri problemi quando sarà cresciuto. È importante mantenersi calmi per evitare di sovreccitare il piccolo e non usare mai metodi aggressivi, per evitare futuri comportamenti sgradevoli come l’abitudine a mordere o a gridare. È molto più efficace cercare di calmarli parlandogli dolcemente, mantenendo un contatto visuale affettuoso. Lo sviluppo di questo tipo di modelli durante il primo mese, ci aiuterà enormemente a creare e mantenere una relazione con il nostro pappagallo.
Durante le prime settimane, sarà essenziale fare vedere al nostro pappagallo che la sua gabbia è qualcosa di “positivo”, non cadiamo nell’abitudine di rinchiuderlo come punizione quando non si comporta bene. La gabbia dovrebbe essere un posto dove si sente sicuro, dove si intrattiene e gode di tutta la tranquillità che necessita. Non lasciamolo uscire dalla gabbia ogni volta che reclama la nostra attenzione. Invece di farlo uscire, rispondiamogli dall’altra parte della stanza con un tono tranquillizzante. Stabilire il concetto di attenzione “ambientale” è importante per aiutare il nostro piccolo a continuare ad essere parte della famiglia mentre sta nella sua gabbia. Scegliamo un momento in cui il pappagallo gradisce stare in gabbia mentre noi siamo in casa. Se ci chiama, rispondiamo da dove stiamo alla sua chiamata di contatto con una frase o domanda amichevole come.
Che cosa stai facendo? ti diverti? Continua a giocare.
Se un parente o amico vuole fare parte della “Famiglia” umana del nostro nuovo pappagallo, il primo mese è il momento di cominciare a portarlo in visita. Dobbiamo assicurarci che il piccolo si senta tranquillo in ogni momento. Se l’uccello si sente rilassato e comodo nel suo nuovo ambiente, possiamo lasciarlo apparentemente solo un momento, per controllare se si continua a trovare tranquillo mentre noi non siamo presenti. Se tutto va bene, alla prossima visita potremo lasciarlo solo durante tutta la notte. Risulta essere semplicemente un altro modo di insegnare gradualmente al nostro pappagallo ad accettare e fidarsi, in nostra assenza, di altre persone e a sentirsi sicuro anche in altri ambienti, che alla lunga si tradurrà in un pappagallo più socievole ed adattabile.
Alimentazione
L’avanzamento dell’avicoltura di pappagalli e l’interesse di migliaia di persone, simpatizzanti, collezionisti, allevatori e veterinari, ha portato ad oggi, all’elaborazione di alimentazioni pensate solamente per pappagalli e completamente equilibrate. Gli alimenti che compongono queste diete sono gli estrusi e forniscono ai pappagalli tutto quello che necessitano in modo bilanciato, riunendo o quasi, in un solo alimento tutte le caratteristiche nutritive necessarie a questa specie di uccelli. Alcune marche produttrici di estrusi commerciali, variano i componenti nutrizionali, a secondo della specie di pappagallo, o a secondo dell’età e del periodo riproduttivo.
La diffusione di questi alimenti sul mercato è stata rapida, frequentemente quindi, al momento di comprare un estruso per pappagalli ci si trova di fronte ad un’ampia offerta di prodotti tra quali non si riesce a scegliere.
Inizialmente, il prodotto era preparato frantumando e mescolando gli ingredienti fino ad ottenere il miscuglio. La pasta era cucinata al vapore a bassa temperatura e poi immessa a forza attraverso una pressa che comprimendo il miscuglio, otteneva una pallina. Il cibo risultato da questo processo si chiama granulato compresso in forma di “pellets”. L’evoluzione di questi alimenti è stata la stessa di quella per gli alimenti dei cani e dei gatti: cioè l’estrusione.
L’alimentazione basata esclusivamente o prevalentemente sui semi è indubbiamente carente.
I semi sono fonte di alcuni elementi nutrizionali necessari, quali grassi, carboidrati sotto forma di amidi, aminoacidi, ma sono poveri soprattutto di vitamine, le quali decadono velocemente durante la conservazione. Inoltre il pappagallo sceglie i semi più graditi, scartando i meno appetibili. Da non dimenticare poi che i semi se conservati in modo scorretto, possono essere contaminati da muffe e batteri. Nutrire il pappagallo in questo modo potrebbe privarlo delle necessarie componenti alimentari mentre ha bisogno di una dieta sana e bilanciata, nel rispetto delle sue esigenze che possono variare in base alla specie, all’età, al tipo di vita, alla costituzione, allo stato di salute e al fabbisogno soggettivo.
Quali sono i vantaggi di un’alimentazione basata sugli estrusi
Il trattamento ad alte temperature, al quale gli ingredienti vengono sottoposti, non distrugge le proprietà nutritive del cibo, ma elimina eventuali agenti patogeni in esso presenti, rendendo anche alcune sostanze più digeribili. Gli studi compiuti da esperti nutrizionisti, hanno reso gli estrusi un cibo in grado di soddisfare le esigenze alimentari medie della maggior parte dei pappagalli, tanto più se la dieta è calibrata appositamente per una determinata specie. Anche se il pappagallo scegliesse un determinato colore invece di un altro o una determinata forma, al posto di un’altra, assumerà comunque tutti gli elementi nutritivi necessari. Integrando e variando poi la dieta a base di estrusi con frutta e verdura fresca, legumi, cereali, la salute del volatile migliorerà e la sua vita sarà prolungata sensibilmente. Tuttavia, consigliamo sempre di fare periodiche visite di controllo dal veterinario specializzato.
La conversione agli estrusi, specie nel caso di un pappagallo adulto ed abituato ai semi, può comportare alcune difficoltà. Per conservare la sua salute vale la pena di fare un piccolo sforzo.
Fate eseguire un controllo dello stato di salute da un veterinario specializzato. La conversione ad un nuovo tipo di alimentazione è comunque stressante, un uccello con i problemi fisici dovrebbe essere curato in modo adeguato prima di cambiare l’alimentazione. In ogni caso l’alimentazione va cambiata gradualmente. L’alimento al quale era abituato non deve essergli tolto di colpo.
Molti sono i metodi per ottenere una facile conversione, ma molto spazio è lasciato alla sensibilità ed all’inventiva del proprietario.
Tra i sistemi più diffusi possono essere annoverati seguenti:
– cercate di determinare in modo più esatto possibile la quantità esatta dei semi consumati giornalmente, iniziate a sostituire gradualmente i semi con le qualità sempre crescenti di estrusi, somministrando il cibo alla stessa ora, dosando gli alimenti. Il pappagallo ha bisogno di conoscere questa novità, non vi stupite e non vi preoccupate se inizialmente non toccherà nemmeno il cibo oppure se lo scarterà.
– Potete inumidire gli estrusi con un po’ di acqua o con un po’ di succo di frutta. Attenzione, però, in questo caso l’alimento non può essere lasciato a disposizione per più di un paio di ore.
– Potete assaggiare le “crocchette” davanti al pappagallo, non vi preoccupate, non vi faranno male, vi accerterete che il sapore è gradevole.
– Giocate con il volatile utilizzando gli estrusi, metteteli in un contenitore che lo incuriosirà. Qualsiasi modo di incuriosirlo e convincerlo che la crocchetta “non morde”, va bene, scegliete però quello giusto per il vostro pappagallo.
Non usate la tecnica di tenerlo digiuno: perché potreste avere risultati disastrosi per la sua salute.
Osservate sempre le sue condizioni, se vi accorgete di un problema, sospendete la conversione.
Rimanete sempre in contatto con il vostro veterinario di fiducia che potrà consigliarvi per il meglio.
Una particolare attenzione per i soggetti appena acquistati: appurate prima le sue abitudini alimentari, se non è abituato agli estrusi, dategli un po’ di tempo per ambientarsi e per instaurare un buon rapporto con voi prima di procedere alla conversione.
Se la dieta prevede in maggioranza estrusi, il resto può essere composto da frutta e verdura, legumi lessati senza sale, cereali, semi di buona qualità e conservati correttamente, noci, tenendo sempre presenti la specie, le condizioni di vita, l’età ecc. del volatile.
Eseguite almeno una volta all’anno una visita di controllo da un veterinario specializzato: i pappagalli spesso non manifestano i sintomi di una malattia e/o di un disturbo per lunghi periodi, quando i sintomi diventano evidenti, spesso la situazione è grave.
Una domanda che si pongono spesso i proprietari dei pappagalli che mangiano gli estrusi, è perché a volte questi animali si annoiano nel mangiarli. Effettivamente, alcuni chiarimenti su l’uso degli estrusi vanno dati . Innanzitutto, si deve tenere presente, che l’estruso si può somministrare anche insieme ad altri alimenti, come ad esempio la frutta. La somministrazione quotidiana di un alimento, sempre propinato nel medesimo modo, porta alla routine e alla noia alimentare che successivamente si tramuta in rifiuto del cibo, in questo caso dell’estruso.
Ricordiamo che anche il gusto dei nostri pappagalli va stimolato con sapori diversi, ma anche l’occhio vuole la sua parte e quindi spazio a forme e colori nuovi, non siamo gli unici esseri vivente a mangiare con gli occhi.
L’obesità è una condizione comune agli uccelli da compagnia e si verifica quando essi assumono più calorie di quante ne possano bruciare, per un lungo periodo di tempo. La mancanza dell’attività fisica (il volo) e una dieta ricca di semi grassi sono le cause più comuni dell’obesità. Il vostro uccello può dirsi obeso se il suo peso supera il normale peso della sua specie (con le normali variazioni) del 15% o più.
-COME CONTROLLARE SE IL VOSTRO UCCELLO E’ IN SOVRAPPESO
Prendete un minuto per effettuare un piccolo esame in casa. Iniziate osservando la figura del vostro uccello. Se fosse più larga del normale potrebbe essere un segno di obesità. Poi controllate se c’è un piccolo rotolo di grasso, un “doppio mento”, visibile sotto il becco. Osservate se ci sono piccoli depositi gialli o bianchi di grasso sull’addome, lungo i fianchi, nella parte alta delle cosce, nella parte superiore del torace e nella zona del gozzo. Infine controllate si vi sono piccole chiazze nude che separino i tratti delle piume causati dal grasso sottocutaneo.
-POTETE ANCHE PESARE IL VOSTRO UCCELLO
Per farlo in casa usate una bilancia elettronica che misuri i grammi, non le once, per rilevare anche piccole variazioni. Naturalmente il miglior modo per essere sicuri è pesare ed esaminare l’uccello dal vostro veterinario.
-RISCHI ASSOCIATI ALL’OBESITA’
L’obesità incrementa il rischio che il vostro uccello sviluppi molte serie malattie incluse quelle cardiache ed epatiche, ed inoltre la formazione di tumori del tessuto adiposo (Lipomi) e difficoltà respiratorie durante l’esercizio e il gioco. All’obesità sono associati anche l’infertilità e il piumaggio anormale.
-COSA POTETE FARE
Se sospettate che il vostro uccello sia obeso, il vostro veterinario attraverso una completa visita, vi potrà dare consigli su come modificare la sua dieta per renderla più salutare. Più esercizio fisico, una dieta non più basata sui semi ma su una bilanciata alimentazione estrusa, può essere una risposta.
Ricordate che qualsiasi dieta dimagrante deve essere fatta sotto la supervisione e la guida del vostro veterinario.
ALIMENTI TOSSICI O VELENOSI
Alcuni alimenti che possiamo offrire al nostro pappagallo, possono contenere delle sostanze tossiche o velenose, ma allo stesso tempo alcune nostre azioni di tutti i giorni posso creare problemi ai nostri amici pennuti.
Vediamo ora alcuni cibi potenzialmente tossici, Avocado, frutto e seme – Caffeina – Alcol – Cioccolata – Miele – I noccioli di ciliegie, Albicocche, Pesche, Prugne. Cachi – Alimenti zuccherini – Bevande gassate (coca cola sprite etc..) – Thè – Latte Sale
Vediamo alcuni comportamenti o azioni che dobbiamo evitare davanti ai nostri pappagalli
-Non fumare.
-Non usare deodoranti e incensi.
-Usare con attenzione l’aria condizionata ( può provocare sbalzi di temperatura).
-I ventilatori, anche se la protezione metallica e sufficiente a non far entrare un nostro dito, non è sufficientemente stretta per le zampe dei pappagalli.
-Non tenere pentole sul fuoco mentre il pappagallo è libero per la casa, ricordiamoci di chiudere la macchina del gas una volta usata, i fornelli rimangono caldi ancore per molti minuti. Le finestre devono essere chiuse o comunque provviste di zanzariere.
-Non lasciare in giro materiali pericolosi, come aghi, forbici, coltelli, pile
-Attenzione a fili elettrici, e ai carica batteria dei vostri cellulari.
-Non usare detergenti irritanti come ammoniaca o varechina.
Allevamento dei Pappagalli in Inverno
Al contrario di quello che la maggioranza delle persone potrebbe pensare, molte specie di pappagalli si adattano perfettamente alle temperature invernali di quasi tutti le latitudini del nostro territorio . E’ necessario solamente accertarsi che il suo stato di salute sia ottimo e poi attuare una serie di accorgimenti elementari, dettati semplicemente dal buonsenso. I nostri uccelli avranno completato il mutamento e disporranno di uno dei migliori cappotti che la natura offre per proteggersi dai rigori delle stagioni più fredde.
La fine dell’estate è il momento giusto per fare un attento controllo dello stato generale di salute dei nostri uccelli. A questo punto dell’anno, la stagione della riproduzione è quasi finita per tutte le specie, di conseguenza lo stress del maneggio non interferirà coi modelli di comportamento riproduttivo.
Un esame visuale basilare dovrebbe includere i seguenti punti di controllo
-Occhi: Devono essere brillanti e con aspetto vivo, vigili e immuni da secrezioni, arrossamento o infiammazione. Osservare che non esistano zone infiammate nell’area sopraoculare che potrebbero indicare la presenza di ascessi nei seni.
-Narici: Gli orifizi devono essere puliti e liberi di tamponamenti e mucosità.
-Cloaca: Le piume della zona pericloacale devono apparire pulite ed avere un aspetto ordinato. La presenza di resti di feci aderite indicherebbe diarrea.
-Peso: Essendo a conoscenza del precedente peso del nostro pappagallo, possiamo provare se ci sono state fluttuazioni importanti dello stesso e di conseguenza, aumentare il livello di attenzione . Qualora non fossimo a conoscenza del peso del soggetto, o ci trovassimo in presenza di collezioni molto numerose o di animali di importazione, per i quali potrebbe risultare molto stressante il processo di pesatura, la palpazione della muscolatura del petto fornisce un attendibile informazione sullo stato generale della massa corporea. Il petto deve essere pieno ed arrotondato. Se la chiglia dello sterno è troppo marcata, l’uccello è magro. Se, al contrario, la massa muscolare sporge sul livello della chiglia, l’animale è obeso o ha un processo metabolico morboso e può avere bisogno di modificare la dieta.
Attività ed aspetto generale: Un pappagallo sano si mostra attivo, giocherellone, inquisitivo, mostra interesse per il cibo, dedica gran parte del giorno all’acconciatura e presta molta attenzione del suo piumaggio. Qualsiasi alterazione dei punti anteriori è motivo sufficiente per consultare il nostro veterinario specialista in aviaria che valuterà la situazione e determinerà la necessità o non di presa di campioni, per coltivazioni o biochimica e stabilirà il modello da seguire per la rapida soluzione del problema.
Condizioni di alloggio
-Posatoi: È molto importante che siano di legno e di rami naturali non tossici, e del diametro corretto. Questo materiale mantiene per più tempo il caldo accumulato durante il giorno, ed offre un’impugnatura più calda oltre a contribuire a mantenere in buon stato le unghie, la muscolatura e le articolazioni del tarso e dita. Le grucce metalliche risultano completamente inadeguate poiché, oltre a raffreddarsi molto rapidamente, favoriscono il congelamento delle dita, privando anche nostri uccelli della loro imperiosa necessità di mordicchiare continuamente. Un diametro leggermente superiore all’abituale è conveniente in zone molto fredde, dato che permette che le dita siano completamente ricoperte dalle piume mentre l’uccello si trova a riposo. D’altra parte, se è troppo ridotto, lascerà gli estremi delle dita all’intemperie e senza protezione.
-Nidi: Per le specie che utilizzano abitualmente la sua scatola di nidificazione per dormire, Agapornis, Pionus, etc., è molto consigliabile mantenerla posizionata durante l’inverno. Si sentiranno più sicuri e disporranno di un posto caldo dove passare le ore più fredde. In gabbie o voliere interne, la temperatura più bassa non costituisce un problema purché si tenga la precauzione di non situare gli uccelli in piena corrente. Il riscaldamento, oltre a non essere necessario nella maggioranza delle circostanze, contribuisce a diminuire l’umidità ambientale e può favorire l’instaurazione di processi respiratori e predisporre al picaje. Quando il riscaldamento è necessario, costituisce una pratica salutare continuare a polverizzare con acqua il piumaggio un paio di volte alla settimana, per mantenere un corretto grado di umidità della pelle e stimolare la pulizia del piumaggio.
In recinti all’aperto, è importante distinguere in due grandi gruppi
-Animali acclimatati
Sono uccelli nati in cattività ed adattatisi a voliere esterne nella nostra latitudine, o animali di importazione che hanno passato già il loro secondo inverno in cattività nel nostro paese. Tutto quello di cui necessitano è una zona protetta, libera da correnti e al riparo dal vento e della pioggia.
-Animali non acclimatati
Sono pappagalli appena importati originari, generalmente della Guyana, Zaire, Camerun e di alcuni paesi del Sud-est Asiatico, o animali nati in cattività ma abituati a vivere in interno con un ambiente controllato. Oltre alla zona di accoglimento è conveniente che il pappagallo possa accedere dalla voliera ad un’area di “rifugio” completamente chiusa e che sia riscaldare in caso di necessità. Questo tipo di costruzioni non è abituale in Spagna. In altri paesi dell’Europa si possono comprare aviari prefabbricati di questo tipo, di differenti tipi di maglia e volume, in funzione della specie alla quale vanno destinati . E’ opportuno realizzare un’acclimatazione progressiva degli uccelli.
Si può cominciare l’acclimatazione durante la primavera, quando la temperatura comincia a salire . Al principio dovranno passare la notte all’interno, ma con l’arrivo dell’estate potranno pernottare all’aperto e così, l’adattamento alle temperature invernali sarà completamente graduale. Comunque, è conveniente non abbassare la guardia durante il primo inverno e trasportare gli uccelli in un soggiorno interno in caso di discese brusche o prolungate di temperatura, o davanti a qualunque segno di malattia, inattività o “imbambolamento” troppo prolungato.
Sebbene sia importante mantenere una dieta equilibrata e completa durante tutto l’anno, bisogna tenere presente che durante i mesi freddi, gli uccelli hanno bisogno di più calorie per grammo di peso per mantenere la propria temperatura corporea ideale. Per ciò disponiamo di due possibilità con molte varianti in funzione della specie, della temperatura e delle strutture specifiche di ogni installazione: Aumentare le ore di luce: utilizzare la luce artificiale è una soluzione efficace perché permette di aumentare l’ingesta calorica per aumento del volume giornaliero ingerito, senza modificare troppo la dieta abituale. Somministrare una dieta di contenuto calorico più elevato: Conviene aumentare, soprattutto, i carboidrati complessi, di assorbimento lento, che offrono una liberazione di energia di un modo più sostenuto. Possiamo incrementare anche leggermente i semi ad alto contenuto oleoso (girasole, arachide, canapuccia..) e frutti secchi, cercando di non alterare troppo il livello generale di vitamine, aminoacidi ed oligoelementi. È consigliabile non trascurare il livello di proteine che sono le massime responsabili del mantenimento del sistema immunitario in piena efficienza.
Insegnare al Pappagallo a Parlare
Quando il cenerino avrà trovato la sua sistemazione e si sarà ambientato, potremmo dedicarci a lui per l’addomesticamento, renderlo quindi parte integrante della famiglia, della nostra vita quotidiana, in modo che stringa con noi una forte relazione, fiducia e sicurezza. Teniamo sempre presente che per avere i migliori risultato dobbiamo dedicare tantissimo tempo al nostro amico. Se lo lasciamo spesso solo e non gli prestiamo le giuste attenzioni, il pappagallo ne risentirà, non sarà mai allegro e giocherellone, quindi l’ addomesticamento sarà compito difficilissimo. Notoriamente è più facile addomesticare un giovane soggetto rispetto a uno più anziano, per non parlare poi se è di cattura.
Durante l’ addomesticamento, non alzare mai la voce, non percuotere il pappagallo, occorre molta pazienza, non lasciarlo a digiuno se non esegue un comando, cercate sempre di tenere la massima calma.
In primo luogo, tutti devono sapere che esiste una predisposizione fisica, relazionata con la capacità della trachea (siringe) che limita o aumenta le possibilità d’espressione parlata di un pappagallo, e che varia a secondo della specie. Perciò, pappagalli come i cenerini o le amazzoni in generale, normalmente sono capaci di parlare molto di più che di un cacatua o altri pappagallini.
Dobbiamo rilevare, e questo ce lo insegna l’esperienza, che l’ambiente, l’integrazione dell’uccello nell’ambiente familiare ed il suo grado di felicità e soddisfazione con i suoi padroni, fa modificare ed aumentare queste attese con molta frequenza.
Detto questo, e supponendo una buona relazione tra voi e il pappagallo, e che lui sia equilibrato e predisposto, come può esserlo in generale uno nato in cattività, il migliore metodo affinché un pappagallo parli è semplicemente parlare con lui.
Parlare con lui significa anche stimolare la sua attenzione, mantenerlo interessato su di noi e su quello che noi facciamo.
Un pappagallo giovane imparerà a parlare molto rapidamente, ma non bisogna spazientirsi se si trattiene fino a che non ha compiuto il primo anno di vita, perché è il periodo quando il suo potenziale vocale si è sviluppato. All’inizio sarà proprio come per un bambino piccolo, balbetterà e le sue parole saranno incomprensibili.
Cominceremo con frasi brevi tipo: “Ciao”, “prendi”, “sali”, “giù”, “no”, “va bene”, e ovviamente, il suo nome. Una volta che il pappagallo dimostri che riconosce il suo nome, cerchiamo di associare le parole o frasi unite a lui: “Dodo è bravo”, “Dodo vieni qua”, o “è buono Dodo?” ecc ecc….
Non alziamo mai la voce al pappagallo affinché impari le parole, cerchiamo di utilizzare sempre un tono normale e quieto, colorandole un con un po’ d’enfasi. Cerchiamo di parlare con lui come se fosse un bambino, in modo chiaro lento e rassicurante, scegliamo i momenti nei quali il pappagallo e attivo e da segni d’interesse, e non mentre mangia o schiaccia un pisolino.
Una buona regola per l’insegnamento al Cenerino, è quella di fare forza sulla loro curiosità, fare qualcosa che possa incuriosirlo, in questo modo avremmo tutte le sue attenzioni per il nostro operato. Tutte le volte che gli porgete qualcosa da mangiare, elencate l’alimento che gli porgete, oppure dite “pappa”, fate esclamazioni del tipo “umhhhh!!” o “buona”. Cominciate ad utilizzare i comandi “su” o “sali” quando sale sulla vostra mano, “giù” o “scendi” quando lo rimettete dentro la gabbia. Il classico “ciao” e’ facile da imparare, ma usatelo come saluto quando entrate o uscite di casa.
La parola per il cenerino e’ un mezzo di comunicazione con noi, in natura emette suoni, in cattività i suoi suoni sono per noi parole. Le parole pronunciate dal nostro pappagallo, non saranno mai inizialmente fluide e chiare, tocca a noi, interpretare quello che vuole comunicarci, correggerlo, ripetere la parola, fino a quando non la pronuncerà con il giusto tono e la giusta cadenza. Quando il nostro pappagallo esegue un compito da noi richiesto, premiamolo con una leccornia, facciamo delle esclamazioni di gioia. E’ importante scandire le parole, non sillabarle, prima di insegnare una parola nuova e’ bene accertarsi che il Cenerino abbia imparato bene la precedente, che ne abbia capito il significato e il suo “utilizzo”. Se il nostro allievo ha delle giornate in cui e’ un po’ svogliato, nervoso o deconcentrato, lasciamo perdere la lezione quotidiana, non stressiamolo rimandandola al giorno seguente.
Quando il Pappagallo avrà inserito nel suo vocabolario una serie di vocaboli (ricordo che esistono esemplari che conoscono centinaia di vocaboli), è il momento buono per formulare domande ben precise per avere risposte più complete, naturalmente questa sarà una fase molto difficile e impegnativa, che richiede molto tempo, calma e tantissima pazienza.
I pappagalli, in generale sono amanti delle situazioni di “dramma” e di baldoria, come possono essere le nostra urla, se non si fa attenzione, imparerà a provocarle per godere di esse.
Risulta essere facile, se non si fa attenzione che il pappagallo addomestichi noi, già prima che a noi riesca di addomesticare lui. Per esempio, non accorriamo mai nella sua stanza quando ci chiama usando delle urla, ma accorriamo subito se ci chiama con un soave “ciao”! o con qualsiasi altra parola che lui utilizza per richiamare la nostra attenzione. Se accorriamo alle forti grida del nostro pappagallo, ed inoltre gli si replica con un “Stai Zitto! “, metteremo così i primi mattoni per imparagli ad urlare. I pappagalli adorano queste situazioni e continuerà ad urlare finche non ci presenteremo davanti a lui.
Con questo non voglio dire che non bisogna praticare ogni tanto giochi eccitanti col nostro pappagallo, come fargli fare giri con una corda, o litigare per il possesso di un oggetto, purché si facci capire al pappagallo che è un gioco, e che appena lui esageri o ecceda, il gioco finisce immediatamente.
È importantissimo creare un ambiente di equilibrio intorno al pappagallo con tutta la famiglia.
Seguendo consigli è possibile allevare un pappagallo Cenerino.