L’obesità è da considerarsi una vera e propria epidemia: il 30% della popolazione mondiale ne è colpita e il principale imputato è il “cibo spazzatura”. E gli animali d’affezione come se la passano? In Occidente, un gatto su tre è obeso.
Esempi da Guinness dei primati sono: Himmy, un soriano di una famiglia australiana che, all’età di dieci anni, era arrivato a pesare 21,3 kg, con una circonferenza del corpo di 84 cm; Poppa, un micio inglese che pesava 20,19 kg; Edward Beer, altro micio australiano, arrivato a sfiorare i 22 kg.
La sterilizzazione rappresenta un importante fattore di rischio, visto che un’elevata percentuale di animali sterilizzati è sovrappeso od obesa. Ma come per gli esseri umani sono la sedentarietà e il troppo cibo, spesso scadente, a fare i danni maggiori.
Indice
Come passare al cibo ipocalorico
Molti proprietari sottovalutano la grave condizione rappresentata dall’obesità. L’aumento di peso diventa così una malattia che non viene affrontata in maniera efficace. I proprietari tendono ad alimentare gli animali come se fossero degli esseri umani, mentre le loro esigenze sono diverse dalle nostre, sia per quanto riguarda le quantità, sia per la frequenza dei pasti e per il cibo.
Per esempio, un bicchiere di latte per un gatto di 4,5 kg equivale sotto il profilo calorico a quattro hamburger. Se il nostro gatto è sovrappeso, su indicazione del veterinario, è bene ridurre la quantità di cibo somministrata e passare a un alimento “light”. Teniamo presente che nel passaggio a un nuovo cibo, soprattutto se ipocalorico, è importante la gradualità.
Un improvviso cambio di alimentazione può alterare repentinamente la flora batterica, rendendo più difficile la digestione e causando disturbi intestinali. Per evitare problemi il passaggio graduale al nuovo alimento può richiedere anche una settimana. Si inizia mescolando un quarto del cibo nuovo con tre quarti del vecchio, per almeno tre giorni.
Se tutto va bene, si passa alla metà per ciascun tipo di cibo per altri tre giorni e poi si comincia a calare con la quantità del vecchio fino a farlo scomparire. In caso di problemi, consultiamo sempre il veterinario per un consiglio.
Dopo circa un mese dal cambio di alimentazione, verifichiamo lo stato generale del gatto: occhi lucenti, un mantello lucido e in ordine, uno stato di nutrizione ottimale (non troppo magro e non troppo grasso), feci compatte e non troppo odorose e tanta vitalità ci faranno capire che l’alimentazione è giusta.
Giochi
Passare la giornata in appartamento non aiuta il gatto a bruciare le calorie in eccesso, avendo tutto il giorno la pappa a disposizione che diventa un rimedio alla noia. Che fare quindi? Parola d’ordine: attività fisica.
Anche lo spazio più angusto può essere riempito da giocattoli per stimolare il movimento. I negozi specializzati ne hanno di tutti i tipi e per tutte le tasche. Chi lo desidera può crearne anche in casa con semplici materiali sempre a disposizione nelle nostre case.
Con il cartoncino e il compensato si possono costruire dei veri e propri parco-giochi per gatti, adatti anche a chi ospita più di un micio nella propria casa; con un bastoncino e dello spago si costruisce una “canna da pesca” alla quale legare scampoli di stoffa da far ghermire al gatto; forando da parte a parte i tappi di sughero e inserendo dei nastri colorati si ottengono dei giocattoli colorati da far rotolare sul pavimento; con vecchie riviste si può dar vita in poche mosse a un tiragraffi: bisogna ripiegare le pagine della rivista verso l’interno, come se fossero i petali della corolla di un fiore e fissarli con della colla adatta alla carta.
Un altro gioco molto semplice da realizzare si ottiene impilando i cartoncini dei rotoli di carta igienica terminati uno sull’altro in modo da creare una sorta di piramide con una base stabile, fissandoli con colla adatta al cartoncino. Anche bucare il coperchio di una scatola da scarpe e inserire all’interno dei pezzi di stoffa morbidi o dei pupazzetti stimola la felina curiosità.
Consigli
La qualità ha un costo: non compriamo alimenti in base al prezzo
I ritagli grassi in gran quantità non solo causano obesità, ma possono causare la pancreatite, e la morte
Il fegato va dato in quantità molto modesta (un boccone alla settimana): può causare tossicità da eccesso di vitamina A, che provoca dolorose alterazioni dello scheletro
Il bianco d’uovo crudo contiene l’avidina che distrugge la biotina, una vitamina del gruppo B, portandone a una carenza.