Come molte patologie, anche gli animali possono soffrire di diabete come gli esseri umani, ma per fortuna la medicina veterinaria e la ricerca riescono a riconoscere i sintomi di tale patologia e a diagnosticarne la presenza prendendola in tempo e affrontarla attraverso l’applicazione di una terapia efficace. In pratica, proprio come negli esseri umani, gran parte del cibo che un animale assume viene trasformato in glucosio, dato che le cellule del corpo ne hanno bisogno e la sostanza che permette alle cellule di assorbire glucosio dal sangue è l’insulina. Tutti quegli animali che non riescono a produrre insulina, sono affetti da diabete.
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Come riconoscere il diabete?
I nostri amici a quattro zampe possono contrarre due tipi di diabete, il diabete di tipo I e quello di tipo II: il primo si caratterizza per la completa assenza di insulina e viene definito diabete giovanile o insulino-dipendente, mentre il secondo tipo si riscontra maggiormente negli animali obesi e anziani e, infatti, dipende proprio dall’incapacità dell’organismo di usare l’insulina come dovrebbe, per questo viene definito diabete non insulino-dipendente. Purtroppo capita che i sintomi del diabete siano confusi con quelli di altre patologie, per questo è sempre meglio effettuare esami mirati che verifichino la presenza o meno di tale malattia nell’animale. Come capire se il nostro animale è affetto da diabete? Prima di tutto, è sempre consigliabile farlo visitare dal veterinario che ne valuterà le condizioni generali, quindi provvederà a prelevare un campione di sangue e uno di urine per verificare la presenza di glucosio. In base ai risultati di entrambi gli esami, si potranno escludere eventualmente altre malattie e orientarsi direttamente al diabete. Il veterinario, ovviamente, porrà delle domande ben precise per comprendere se ci sono sintomi che facciano pensare al diabete: per esempio, potrebbe chiedere quanto beve il vostro animale e a seconda della risposta data ne individuerà il segnale. Anche un aumento eccessivo di appetito o, al contrario, un eccessivo dimagrimento dell’animale, aggravato da un cattivo stato di salute generale, potrebbero essere sintomi d’allarme per il diabete. Un eventuale opacamento o un calo della vista potrebbero essere legati al diabete. Naturalmente si tratta di sintomi che non si presentano tutti insieme nello stesso momento, perché dipende dallo stadio di avanzamento della patologia e dalla fase in cui si trova il proprio animale.
Come affrontare il diabete del proprio animale?
Se al vostro pelosetto viene diagnosticato il diabete, bisogna tener presente che dovrà convivere con tale malattia per tutta la sua vita e bisognerà badare che non peggiori, perché dal diabete non si guarisce. Per far sì che il proprio animale possa condurre una vita sana e felice senza dolori o sofferenze generali, bisogna rivolgersi al veterinario che prescriverà il comportamento corretto da tenere a seconda che il vostro cane o gatto sia affetto da diabete I o II. Infatti, i pazienti affetti dal tipo I possono essere curati attraverso iniezioni di insulina, mentre quelli affetti dal tipo II devono essere curati tenendo sotto controllo la dieta. Nel tipo II, infatti, lo scopo della cura è quello di abbassare il livello degli zuccheri nel sangue e cercare di mantenerlo sempre basso, e ciò è possibile attraverso un’alimentazione fatta di scatolette speciali ricche di fibre e povera di zucchero e associando farmaci ipoglicemizzanti per via orale. Le regole sull’alimentazione vanno seguite in maniera accurata e scrupolosa senza alcuna eccezione, per cui i pasti vanno consumati a orari fissi e rispettando sempre le dosi prescritte, ed è bene far muove il cane accompagnandolo in passeggiate più frequenti e lunghe, mentre il gatto deve giocare e correre almeno per quindici minuti al giorno. Inoltre, i controlli del sangue devono essere eseguiti ciclicamente ogni 3-6 mesi in modo da poter intervenire sui dosaggi di insulina se il veterinario lo ritiene necessario. Se tali linee guida saranno rispettate scrupolosamente, l’animale potrà vivere bene e non risentire della sua malattia, se invece si tenderà a trascurare la malattia senza curarla, si condannerà automaticamente il proprio animale a una morte rapida. Il cane, in questi casi, andrà più facilmente incontro a cecità, malattie del pancreas e infezioni alle vie urinarie, alla pelle e ai polmoni, mentre il gatto tenderà a dimagrire fino al punto da contrarre pancreatiti e gravi problemi intestinali.