In questa guida spieghiamo come scegliere i migliori pesci da acquario dolce.
Indice
Gusti e necessità
Quando si parla di che pesci mettere nel proprio acquario, è necessario considerare i propri gusti: questi simpatici animali sono di ogni forma e colore, dai più “sobri” ai più sgargianti, per cui facendo opportune ricerche riuscirete a trovare quello o quelli che più vi garbano. Ma sappiate che i pesci non sono giochi, e una volta in casa dovrete impegnarvi a mantenere il loro acquario con le dovute cure e attenzioni. Scegliete bene le dimensioni della vasca e non riempitela troppo, al fine di assicurare il migliore comfort ai suoi abitanti – se li prendete da cuccioli, non dimenticate che come tutti anche i pesci crescono, aumentando le loro dimensioni.
In questa lista saranno proposti dei pesci un po’ per tutti, adatti sia a chi è alla sua prima esperienza come acquario sia a chi ha già avuto modo di averne in casa. Quindi pesci economici, che non necessitano di cure troppo particolari, ma anche animali un po’ più “difficili”, meno economici ma molto belli. E ricordate – come abbiamo detto in questo articolo – di non inserire i pesci nell’acquario appena allestito, ma aspettate un po’, circa un mesetto perché tale periodo permette la formazione della popolazione di microorganismi utili alla corretta manutenzione qualitativa dell’acqua.
Un classico: il Pesce Rosso
Non potevamo che partire dal pesce rosso, il più diffuso e comune pesce da appartamento. In particolare, questo esemplare è consigliato a chi non ha voluto o potuto spendere molto per l’acquario, limitandosi ad una boccia senza riscaldatore e quindi limitando anche le possibilità di scelta perché la maggior parte delle specie richiede la temperatura dell’acqua intorno ai 25 gradi. Ma non il pesce rosso, che è molto resistente e non ha bisogno di molte cure.
Particolarità di questo pesce è che se riesce a crescere in un ambiente adatto e ben tenuto non rimane proprio piccolo come di solito viene rappresentato ma, anzi, può raggiungere anche i 30cm di lunghezza. Diffidate quindi dai piccolo acquari, partendo da almeno una vasca da 60 litri. Anche perché questo pesce adora la compagnia, quindi non prendetene uno ma tre o quattro. Vi sapranno dare molte soddisfazioni e, vista la loro longevità, lo faranno per non poco tempo (in media 20 o 30 anni, ma casi eccezionali segnalano pesci rossi morti a 50 anni!).
Guppy
Questo simpatico esemplare dal simpatico nome viene dall’America Meridionale, anche se oggi è diffuso in molte zone del mondo. Nonostante riesca a sopravvivere a temperature basse o più alte della media, è preferibile che lo manteniate in un ambiente di circa 24 gradi. Questi pesci sono molto amati e quindi gettonati, e si prestano ad essere esemplari idonei per chi si avvicina per la prima volta al mondo degli acquari, vista la loro semplicità di cura e la vasta gamma di colori vivaci e sgargianti che presentano.
È facile riconoscere i maschi dalle femmine: i primi sono più colorati e più piccolini, ma hanno grandi pinne a differenza degli esemplari di sesso femminile che hanno colori meno variopinti, dimensioni maggiori e pinne più ridotte. Si riproducono molto facilmente tra loro, per cui sono la scelta ideale per chi non vorrebbe fermarsi a pochi esemplari ma veder continuare la specie: se siete tra loro, allora metteteli nelle “giuste proporzioni”, ovvero un maschio ogni due o tre femmine. Dipende poi ovviamente da quanti piccoli volete.
Black Molly
È un “compaesano” del Guppy, e il nome deriva dalla sua caratteristica livera di colore nero. Le dimensioni non sono piccolissime (possono arrivare a 15 centimetri) quindi anche in questo caso attenzione alla scelta dell’acquario, perché servono dimensioni adatte. Particolare è poi il fatto che cresce e si sviluppa bene nell’acqua dolce, pur essendo in natura un pesce d’acqua salmastra: a tal proposito, se avete intenzione di prendere solo questo esemplare gli farà molto piacere se ogni 5 litri d’acqua introdurrete del sale specifico da acquario. Meglio poi se il pH dell’acqua rimane intorno al valore di 7,5, e che quindi resti in un’acqua un po’ dura. Anch’esso si riproduce molto facilmente, e vive bene se ci sono delle piante nell’acquario perché ama rifugiarsi.
Platy
Questo è un pesce particolarmente indicato per i principianti, perché non richiede un’acqua particolarmente curata e quindi non dovrete diventare matti trovando il giusto valore di pH (va bene anche 7), di durezza o di temperatura. Infatti va bene anche l’acqua del rubinetto, l’importante è che prima di utilizzarla vi informiate che non sia eccessivamente dura o contenga troppo cloro. Ma a differenza del pesce rosso di cui sopra, è meglio che l’acquario dove lo farete vivere sia dotato di condizionatore d’acqua che quindi elimini metalli pesanti o altre sostanze dannose. Come i Guppy – anche se in maniera meno evidente – si riescono a riconoscere gli esemplari maschi e gli esemplari femmine (anche in questo caso, i maschi hanno dimensioni minori e inoltre sono più sottili).
Differenza però con tutti le altre specie di cui abbiamo parlato è che i platy hanno dimensioni molto piccole, che di solito non superano mai i 5 cm. E questo significa che potete optare per vasche più piccoline, anche se le dimensioni devono essere comunque importanti dal momento che se ne prendete uno o pochi esemplari potrebbero andare in depressione causa solitudine. Meglio prenderne sempre almeno cinque.
Barbo Tigre
Passiamo ora ad un parente del pesce rosso, originario dell’Asia sudorientale (per intenderci la zona dell’Oceano indiano orientale e quella del Pacifico occidentale, che tocca le coste indonesiane, vietnamite e via dicendo). Sono caratterizzati da un corpo alto e molto sottile, con quattro bande nere che li rendono immediatamente riconoscibili e, se tenuti in ottime condizioni, tendono a migliorare i loro colori. Non si capisce molto bene guardandoli esternamente chi è maschio e chi è femmina, perché sono praticamente identici esteticamente in ambedue i sessi.
Sono pesci molto vivaci e socievoli, per cui se popolerete l’acquario con più esemplari di questa specie li vedrete muoversi continuamente. Sono però anche voraci e aggressivi, e può capitare che due o più membri non vadano d’accordo e che si scontrino (nulla di grave). C’è da dire che più il gruppo è grande, meno sono le possibilità che si creino questi conflitti (prendetene sempre circa 6 o 7, in un acquario di almeno 80 litri). Meglio evitare di farli convivere con specie diverse, vista la loro natura aggressiva.
Neon
Bisogna subito fare una precisazione: i Neon non sono i Cardinali, sono due specie diverse che si differenziano per l’ambiente in cui vive. Il Neon fa parte dei caracidi ed è molto diffuso negli acquari delle nostre case, perché molto facili da tenere e perché hanno una livrea argento accompagnata da due bande, una blu e una rossa. Sono poi pesciolini piccolini anche da adulti (4 cm massimo) e vivono in acque ferme, scure e particolarmente acide (pH intorno a 6,5), con temperatura compresa tra i 20 e i 25 gradi.
Non trascurate l’allestimento dell’acquario in cui questi animali andranno a vivere, creando zone più scure e d’ombra, con tante piantine e dei legnetti. E prendetene almeno una decina, perché si spostano in branco. Nonostante le dimensioni davvero irrisorie, hanno dei denti aguzzi e mandibole da non sottovalutare: sono infatti pesci insettivori, e il mangime che dovrete loro fornire quindi non è quello vegetariano ma apposta per pesci amanti anche di proteine animali derivate dagli insetti.
Accompagnateli con pesci di dimensioni e provenienza simili, come i barbus titteya o i barbus tetrazona – ma c’è sempre il rischio, con questi ultimi, che non convivano bene e a farne le spese sarebbero proprio i Neon. Assolutamente da evitare è la compagnia di pesci molto più grande, che se li divorerebbero immediatamente.
Scalare
Con quest’ultimo consiglio ci rivogliamo più ai giocatori esperti, perché gli scalari sono un po’ più difficili da mantenere rispetto alle specie di cui si è detto finora. Ma ne vale la pena, in quanto sono pesci davvero belli. Questi animali sono originari del Rio delle Amazzoni, il fiume della foresta amazzonica, e sono abituati ad acque ferme, scure e un po’ acide. Ci sono davvero tanti colori che possono cambiare la livrea di questi pesci, da quello più tipico che è l’argento, al nero, al dorato.
Quando si muovono sono eleganti, e sicuramente vi perderete a guardarli muoversi e nuotare perché sono un vero piacere per gli occhi (e secondo voi, del resto, perché vengono chiamati anche pesci angelo?). Ma dov’è il lato difficile di cui si è accennato? Prima di tutto l’acquario, che dev’essere almeno di 200 litri. Anche se infatti nei negozi li trovate piccoli, questi pesci crescono, raggiungendo dimensioni di 50 cm e necessitano di vasche particolarmente lunghe e alte in quanto crescono più in altezza che in lunghezza. Dimenticate poi di prenderne solo uno o due, perché adorano il gruppo e ciò che soddisfa di più i padroni è vedere i loro comportamenti quando sono tutti insieme, molto vivaci e attivi. Al contrario se sono solamente in due, tendono a nascondersi nella vegetazione.
Sono pesci pacifici, sì, ma territoriali per cui dimostrano una certa aggressività con gli estranei. E siccome mangiano anche altri pesci, prendere altri pesciolini – come alcuni di quelli consigliati in questo articolo – non sarebbe che una crudele condanna di questi piccoli pesci che sarebbero mangiati dagli scalari. La loro alimentazione, visto che l’abbiamo introdotta, è varia: quindi mangiano fiocchi, e possibilmente dovete variarli, ma anche alcuni alimenti surgelati, tipo l’artemia salina.