In questa guida spieghiamo quali sono le caratteristiche del gatto Norvegese delle Foreste, il suo carattere e l’alimentazione corretta.
Indice
Gatto norvegese delle foreste: caratteristiche
Ha l’indole da cacciatore, e quindi è curioso e attento verso l’ambiente che lo circonda, perché deve andarne alla scoperta e ciò vale anche con il proprio padrone. Dedica, infatti, agli uomini molte attenzioni perché deve sapere di che pasta sono fatti e che tipi sono, se è possibile che diventino suoi compagni di gioco o meno: questo vale sia per persone estranee che incontra per la prima volta e sia con il suo padrone, con cui deve prendere confidenza prima di relazionarsi e invitarlo a giocare insieme.
Dall’aspetto massiccio e rustico, il gatto norvegese delle foreste nasconde un’indole molto socievole e tranquilla pur essendo un gatto sempre attivo. Necessita di grandi spazi in cui muoversi, per cui l’ideale sarebbe accoglierlo in una casa grande anche con giardino o ampio terrazzo che sia a prova di gatto e in cui possa muoversi in tutta sicurezza. Non spaventatevi se lo vedrete spesso andare fuori a giocare con vento, pioggia o neve: le avverse condizioni atmosferiche non lo intimoriscono né riescono a fermarlo quando si tratta del suo personale piacere, anzi lo riportano un po’ alle origini.
Gatto norvegese delle foreste: tra storia e legenda
Il gatto norvegese delle foreste vanta intorno alla sua figura maestosa e imponente la creazione di miti e leggende e racconti di tutti i generi legati naturalmente alla storia della penisola scandinava, che lo vede addirittura protagonista di vere e proprie saghe. È vero che si tratta di una razza tra le più antiche, ma i suoi antenati non hanno nulla a che vedere con le leggende nordiche che si raccontano, anzi la loro storia va di pari passo a quella dei famosi Vichinghi.
Gli antenati del gatto norvegese delle foreste, infatti, dovevano essere gatti con un manto dal pelo lungo del Bosforo meridionale che sono emigrati in Scandinavia insieme appunto ai Vichinghi verso il IX secolo a.C. Fortunatamente hanno saputo adattarsi senza troppa fatica al nuovo ambiente probabilmente aiutati anche da un’altra popolazione felina a pelo lungo che già abitava quelle zone e con cui il norvegese ha saputo fare amicizia e mischiarsi. Sembrerebbe proprio che il norvegese fosse il gatto preferito dai Vichinghi dato che addirittura erano presenti costantemente sulle navi e venivano apprezzati dall’equipaggio proprio per la qualità di cacciatori di topi. Grazie proprio ai viaggi effettuati insieme ai Vichinghi, il norvegese ha saputo diffondersi anche in altri paesi tanto da essere considerato il capostipite di molte razze feline a pelo lungo, come per esempio il Maine Coon.
In realtà, sebbene abbia origini molto antiche, la presentazione ufficiale del norvegese è piuttosto recente: risale, infatti, al 1912 durante una esposizione felina, in seguito si cercò di creare uno standard per la razza soprattutto per rendere il carattere originario del norvegese più propenso ad avere contatti amichevoli con l’uomo, infatti l’attuale norvegese è decisamente più mansueto e ubbidiente verso il suo padrone. Il riconoscimento del norvegese delle foreste è arrivato solo nel ’77 e a oggi è una razza molto popolare e allevata nei paesi europei e anche in Italia con un certo successo.
Non c’è leggenda norvegese in cui non sia presente o che non esalti le qualità del “gatto dei boschi”. Nei miti e nelle leggende del nord Europa, infatti, i cosiddetti “gatti dei boschi” sono una costante fissa che ricorre sempre e inevitabilmente nei racconti e a volte vengono attribuiti loro poteri magici: per ricordare infatti queste speciali qualità sono denominati Huldrekat, termine in cui Huldren vuole indicare gli spiriti femminili dei boschi. La prima documentazione scritta sul norvegese sembra risalire al 1559 quando a notare questo misterioso e grosso gatto fu il sacerdote Clauson Friis che dapprima era convinto che si trattasse di un esemplare di piccola lince e non di un comune felino. Il gatto che il sacerdote norvegese aveva visto era decisamente selvaggio e doveva vivere lontano dagli uomini a cui probabilmente osava avvicinarsi solo in casi disperati. La “piccola lince” infatti assunse un atteggiamento piuttosto schivo e restio davanti al sacerdote che proprio da ciò capì quanto poco avesse a che fare con gli umani.
Di cosa ha bisogno
Il gatto norvegese delle foreste sarà pure un gatto grosso e selvatico ma è anche molto vanitoso; inoltre, proprio le due non indifferenti dimensioni e il lungo pelo richiedono che lo si spazzoli costantemente, mentre per il suo carattere amichevole e libero è meglio che abbia compagnia nel gioco.
I suoi occhi sono grandi ed espressivi, il manto è morbido e piacevole al tatto, il carattere è naturalmente fiero. Sa essere molto affettuoso e fedele verso il suo padrone, ma solo se il padrone ricambia con lo stesso affetto e non lo esclude dalla vita familiare. In genere dato il suo fisico massiccio e atletico, non dà preoccupazioni di sorta, può però capitare che contragga un’intolleranza alimentare ma se individuata in tempo, non richiederà particolari cure per essere risolta. Piuttosto da cucciolo deve ricevere tutti i vaccini di routine e bisogna assicurarsi che gli siano somministrati tutti i trattamenti necessari per evitargli le parassitosi intestinali. La muta è per fortuna breve ma la quantità di pelo persa potrebbe essere ingente, per questo sempre meglio spazzolarlo regolarmente e, per evitargli eventuali boli di pelo nell’intestino, meglio somministrargli in integratore in pasta apposito, così leccandosi non correrà il rischio di affogarsi perché non riesce a espellere il pelo ingerito. L’alimentazione dev’essere il più possibile varia fin dal primo mese di vita perché la sua costituzione piuttosto massiccia richiede una dieta ricca di tutti gli elementi nutritivi.
Il gatto norvegese delle foreste non teme la neve e il freddo dato che per natura ha dalla sua parte un mantello grasso e idrorepellente, inoltre le zampe posteriori sono leggermente più lunghe di quelle anteriori e i piedini sono dotati di una lieve palmatura che gli permette di muoversi anche su suolo innevato senza difficoltà. I muscoli sono forti e vigorosi e l’agilità innata gli permette di scendere a testa in giù dagli alberi a una velocità incredibile. Strano a pensarci, ma è un gatto che ha conservato l’istinto di procurarsi il cibo anche da solo.
Gatto norvegese delle foreste: lo standard
Origine: Scandinavia
Corporatura: taglia grande e robusta; zampe robuste, alte, con le posteriori più alte delle anteriori; piedi grandi, con abbondanti ciuffi di pelo tra i polpastrelli.
Peso: maschi fino a 7 Kg.; femmine 4/5 Kg
Testa: triangolare
Occhi: ovali, grandi e obliqui; ammessi tutti i colori indipendente dal mantello
Orecchie: grandi, larghe alla base, appuntite con caratteristici ciuffi e lunghi peli che ne fuoriescono
Pelo: semilungo, con sottopelo lanoso e pelo di copertura lucido, grosso e idrorepellente; abbondante criniera e lunghe frange sulle zampe posteriori e sulla coda
Colori: sono ammessi tutti, anche con abbondante bianco; ammesse tutte le tonalità di bianco totale e tutti i disegni tranne i point (siamese)
Il norvegese maschio si caratterizza rispetto alla femmina per un mantello più sontuoso, lanoso e lucido. La gorgiera, la criniera e i fianchi sono ricoperti da una lunga pelliccia e grossi peli lunghi lo difendono anche sulla schiena. Tutti i colori naturali sono permessi e anche tutte le varietà di bianco, mentre sono motivo di esclusione dalla razza i colori chocolate, lilac, cinnamon e fawn, e tutti quelli ottenuti da ibridazione. I mantelli più comuni sono il tabby strato e quello nero, con o senza macchie bianche.
La testa ha una forma piuttosto triangolare dal muso lungo e dritto, le guance sono piene, i baffi lunghi e sporgenti e il naso blu. Gli occhi sono grandi e dalla forma a mandorla lievemente obliqui, il loro colore può andare dal verde al giallo al bronzo, molto rari i norvegesi dagli occhi blu o impari. Lo sguardo dimostra fierezza e intelligenza. Le orecchie sono grandicelle e caratterizzate da ciuffetti di pelo alle estremità proprio come una lince. Anche la coda è folta e di solito portata girata indietro, per cui arriva alla base della nuca. Il corpo è piuttosto grande e lungo, dall’aspetto imponente. Il maschio può arrivare a pesare anche fino a sette chili, mentre la femmina si ferma ai 4,5 chili. Costituzione ossea robusta, fianchi pesanti e arti possenti caratterizzano il norvegese delle foreste.
Chi sceglie di prendere in casa un gatto norvegese delle foreste deve avere una passione per i gatti davvero speciali: contrariamente al mito, il norvegese adora la casa e la vita domestica, per cui pretende tante coccole dal padrone che deve pure saper giocare con lui. Adora anche le lunghe dormite sul divano, e ciò significa che è a tutti gli effetti un gatto che può tranquillamente stare in casa. Ovviamente gli piace muoversi e deve farlo: non di rado lo troverete alle prese con mensole o alberi su cui vorrà arrampicarsi, ciò non significa che disdegni le comodità. Dividersi tra il divano di casa e le avventure in giardino o in terrazzo sarebbe proprio la sua vita ideale. Poiché conserva ancora il retaggio dei suoi antenati, sa farsi rispettare dagli altri animali sebbene non sia recidivo a far amicizia con altri felini e giocare con loro. In genere sa convivere anche con cani, furetti e conigli, soprattutto se si tratta di un norvegese molto pantofolaio.
Come scegliere un cucciolo
Rivolgersi sempre a un allevamento di comprovata serietà
Non deve essere preso prima dei due mesi d’età, tempo necessario per l’apprendimento e la socializzazione con la madre e i fratellini
L’ambiente dell’allevamento deve essere ricco di stimoli
Il cucciolo deve essere vivace, curioso nei confronti dell’uomo, con pelo lucido e setoso, occhi e narici pulite, pancia morbida al tatto e non gonfia