Oggi spieghiamo come fare convivere il cane con altri animali.
Le ricerche effettuate fino a oggi, collocano il processo di domesticazione del cane circa 300000 anni fa. La presenza del cane ha favorito la crescita della sicurezza del gruppo famigliare: la notte è una sentinella, il giorno collabora nella caccia e nella difesa del gruppo durante gli spostamenti. Il cane, nel periodo Paleolitico, ha influenzato lo stile di vita dell’uomo tanto che la presenza di quest’animale ha contribuito a favorire l’affermazione dei sapiens rispetto ai neandertaliani. Il miglioramento delle tecniche di caccia, un’alimentazione più ricca e un incremento riproduttivo hanno portato a un’espansione sia dell’essere umano sia del cane. Il processo di coevoluzione è ancora in atto.
Per volere dell’uomo, gli accoppiamenti controllati hanno dato luogo alla nascita delle razze, popolazioni omogenee all’interno di una specie. Una modalità di classificazione delle razze prende in considerazione “ciò cui il soggetto è maggiormente interessato” cioè le motivazioni e le vocazioni prevalenti negli individui che ne fanno parte. Le capacità ricercate si basano sulla motivazione predatoria, amplificata e ritualizzata nei pastori conduttori del bestiame (Pastore Tedesco, Pastore Belga, Border Collie e così via), nei cani da ferma (Bracco Italiano, Spinone, Bracco Tedesco e così via), nei retriever (Labrador Retriever, Golden Retriever e così via), nei terrier (Parson Jack Russel Terrier, West Highland Terrier, Yorkshire Terrier e così via) e nei molossi (Mastino Napoletano, Cane Corso, Alano e così via). Nei cani da caccia da seguita (Segugi Italiani e Tedeschi, Bassotti, Beagle, e così via), nei guardiani degli armenti (Pastore Maremmano – Abruzzese, Pastore Bergamasco e così via) motivazioni e vocazioni sono legate alla caccia e alla protezione e sono normalmente esercitate tanto che il conduttore non deve possedere particolari abilità per favorirne la messa in atto. La motivazione predatoria è, invece, poco accentuata nei bichon (Maltese, Bolognese, Bichon Frisé e così via), soprannominati per la loro origine “cani delle dame”, e nel Carlino, variabile a pelo corto dei piccoli cani leoni. Un incrocio (o meticcio) avrà uno spettro vocazionale caratterizzato da motivazioni esplicitate in modo variabile secondo l’incrocio razziale al quale appartiene.
La convivenza con una specie preda (il gatto, il coniglio, gli uccelli) è favorita dalla bassa motivazione predatoria del cane e dalla capacità di quest’ultimo di adattarsi a nuove situazioni. Infatti, la plasticità comportamentale, raggiunta realizzando un grande numero di esperienze, arricchisce la “banca dati” dell’individuo e favorisce l’integrazione di un nuovo membro all’interno del gruppo sociale. Un cane che conosce il sistema di comunicazione di un gatto poiché ha vissuto in precedenza con un soggetto di questa specie, per esempio, sarà in grado di accettare con maggiore facilità il piccolo felino soprattutto se questo ultimo non si comporterà “da preda”. Infatti, i movimenti improvvisi e a scatto, le rapide corse, i salti, i vocalizzi, i soffi e così via permettono al predatore di identificare la possibile preda e partire all’inseguimento!
Indice
Il cane e il gatto come e quali scegliere
Scegliere un gattino di almeno cinque o sei mesi (sarà in grado di allontanarsi dal cane)
Adottare un gattino curioso, intraprendente, disponibile e poco propenso alla fuga
Fare incontrare il cane e il gatto in “campo neutro” (per esempio nella sala visita del Medico Veterinario): il felino rimarrà all’interno del trasportino e il cane al guinzaglio (la distanza tra i due sarà progressivamente ridotta secondo le risposte comportamentali emesse dagli individui)
Cane e gatto vivranno nell’appartamento, per qualche settimana, separati da un cancelletto (come quello utilizzato per i bambini in tenera età) in modo da permettere la conoscenza tra gli individui
Lasciare a disposizione lo spazio nelle tre dimensioni (per esempio il ripiano dei mobili) in modo che il gatto possa accedervi, prendendo le distanze dal cane
Allestire nello spazio abitativo una stanza dove il gattino (con cassetta, punto cibo e giochi) sarà confinato in assenza dei proprietari
Non punire il cane in caso di abbaio o inseguimento
Non punire il gatto in caso di soffi, ringhi o colpi inferti con la mano
Il cane e il coniglio
Scegliere un coniglio adulto poiché i cuccioli sono spesso soggetti a traumatismi (dovuti anche al solo all’impatto con il viso o con le mani del cane);
Risulta essere di fondamentale importanza che la preda non fugga alla vista del cane: è necessario adottare un coniglio curioso e non timoroso;
Cane e coniglio vivranno nell’appartamento, per qualche settimana, separati da un cancelletto (come quello utilizzato per i bambini in tenera età) rivestito da una rete in modo da permettere la conoscenza tra gli individui;
Attenzione: i conigli sono animali molto territoriali e tendono a difendere la zona in cui si trova la gabbia anche con veemenza, arrivando a scacciare gli intrusi!
Non punire il cane in caso di abbaio o inseguimento.
Il cane e i volatili
Scegliere un volatile di grandi dimensioni, come un pappagallo cenerino o un’ara: il volo stimola la predazione e un uccello di piccole dimensioni corre un rischio importante;
La convivenza con un pappagallo richiede, però, un grande impegno poiché è un animale intelligente, fortemente sociale e necessita d’interagire continuamente con il proprio gruppo di appartenenza, anche se si tratta di una famiglia di esseri umani;
Risulta essere fondamentale che, almeno all’inizio della convivenza, il pappagallo non voli alla presenza del cane;
Il proprietario, per favorire la conoscenza tra gli individui, può tenere sulla mano il pappagallo e chiamare il cane. È necessario, però, capire quando il volatile si trova in difficoltà e allontanarlo dal cane;
Il cane e il pappagallo non dovranno mai rimanere insieme in libertà senza la supervisione dei proprietari;
Non punire il cane in caso di abbaio o inseguimento.
I consigli del veterinario
La convivenza con una specie preda (il gatto, il coniglio, gli uccelli) è favorita dalla bassa motivazione predatoria del cane.
Un grande numero di esperienze realizzate durante lo sviluppo comportamentale arricchisce la “banca dati” del cane, favorendo l’integrazione di un nuovo membro all’interno del gruppo sociale.
Risulta essere opportuno realizzare una visita comportamentale presso un Medico Veterinario Comportamentalista pre adozione così da definire un progetto di convivenza.