In questa guida spieghiamo quali sono le caratteristiche del cane Pastore Scozzese, il suo carattere e l’alimentazione corretta.
Indice
Cane pastore scozzese: la fortuna che arriva dalla tv
Per anni il cane pastore scozzese è entrato nelle case di tutto il mondo e nell’immaginario di migliaia di bambini grazie alla figura di Lassie, il bravo cane che risolveva qualsiasi difficoltà solo con le proprie capacità. Dal muso intelligente e di buon carattere, il fido Lassie fu protagonista di centinaia di avventure in cui dava prova del suo coraggio e della sua bravura. Ben presto negli anni ’70 il collie divenne una razza molto “in” e alla moda tra il pubblico della serie tv, tanto che si diffuse il trend di avere un “Lassie” tutto proprio a casa.
Indubbiamente dal bell’aspetto, regale, dal pelo folto e abbondante e dal musetto vispo, il cane pastore scozzese è prima di tutto affidabile e rimane fedele al suo padrone per tutta la vita. Abituato a correre nelle brughiere scozzesi, il cane pastore adora scorrazzare libero nei prati e nella campagna o semplicemente in spazi aperti per sfogare la sua infinita energia. È facile educarlo, ma bisogna farlo con calma e coerenza, spiegandogli bene cosa si pretende da lui o si “offenderà” mettendo il broncio se sarà rimproverato per niente o in maniera troppo severa.
Cane pastore scozzese: il carattere
Proprio perché è pur sempre un cane da pecora, il cane pastore scozzese ha un carattere dolce e gentile e modi eleganti, anche se qualche volta abbaia per rispondere al richiamo del suo padrone. Curioso, vivace e rispettoso della privacy del suo amico umano, sa essere presente in qualsiasi situazione senza per questo diventare invadente. Il suo carattere ludico e allegro lo rende un ottimo compagno di gioco per bambini anche molto piccoli, e soprattutto si rivela un buon compagno anche nello sport perché sa seguire fedelmente i comandi del padrone e comprende facilmente ciò che deve fare.
L’unico problema potrebbe essere rappresentato dal manto molto lungo e folto che richiede una cura costante: almeno ogni settimana il pelo richiede di essere spazzolato. Le spazzolate devono essere effettuate, però, con un certo criterio, ovvero devono partire dal basso e dal sottopelo che cade abbondante durante la muta, per cui è necessario togliere periodicamente il pelo in eccesso. Dopo essersi occupati del sottopelo, si può passare al manto superiore quello visibile a tutti che è un po’ meno morbido rispetto al sottopelo: dato che si tratta di un pelo abbastanza lungo, bisogna evitare che si formino nodi soprattutto dietro le orecchie perché potrebbero portare altri fastidi al cane. Se i nodi si sono formati già, devono essere aperti e rimossi utilizzando un pettine di metallo o l’apposito taglianodi.
La famiglia cresce
Si da il caso che il pastore scozzese abbia anche dei parenti dal pelo decisamente più corto. Si tratta infatti di due razze minori decisamente poco conosciute, ovvero il cane pastore scozzese a pelo raso e il pastore delle Shetland. Il pastore scozzese in miniatura nasce dagli incroci tra pelo lungo e Greyhound, incroci che vennero effettuati per la prima volta nel 1960, da allora la razza si è diffusa molto soprattutto in Regno Unito, Irlanda e Stati Uniti, mentre nel resto d’Europa e del mondo è davvero raro trovare anche solo chi la conosca. La sua caratteristica peculiare è di essere uguale al pastore scozzese ma con il pelo cortissimo, che cresce fino ad arrivare al massimo a due centimetri, ma in compenso il sottopelo è più folto. Il pastore delle Shetland invece apparentemente assomiglia molto al Rough Collie, tanto che non è del tutto sbagliato associarli ma quanto a struttura, carattere e origini sono molto diversi.
Origini pastore scozzese
Probabilmente gli antenati del pastore scozzese sono arrivati in Gran Bretagna al seguito dei romani e poi sono giunti fino in Scozia insieme ai Picti. In Scozia il cane pastore doveva essersi già diffuso ampiamente come razza a sé già dall’Ottocento, e ciò lo dimostra una citazione trovata sul dizionario agricolo del 1843 in cui si nomina proprio il “Collie do”, ovvero il cane che si occupava dei greggi di pecore dal muso e dalle zampe nere.
Da questa sorta di soprannome deriverà il solo nome di Collie, ma la sua presenza nonché il suo lavoro di cane da pastore risalgono già a tre secoli fa. In seguito il pelo lungo ebbe larga diffusione in tutta l’isola britannica tanto da fare la sua apparizione anche durante una mostra canina che si tenne a Birmingham nel 1860: in quest’occasione sembra che il Collie stupì e affascinò il pubblico presente grazie al suo manto lucido e lungo che lo contraddistingueva rispetto alle altre razze canine presenti.
Si deve alla regina Vittoria la grande popolarità che il cane pastore scozzese acquisì in breve tempo: durante la sua vacanza presso il Balmoral Castle in Scozia, la regina trovò il pelo lungo talmente irresistibile da diventarne una vera amante. Il pastore scozzese fu introdotto ben presto negli ambienti dell’aristocrazia britannica passando dal rango di umile cane da pecora a quello di pastore scozzese reale. Nel 1860 ha inizio quella che fu la selezione ufficiale degli esemplari della razza, all’interno della quale all’inizio rientravano indifferentemente sia il Rough Collie che lo Smoth, la cui separazione si avrà solo nel 1870.
Il pastore scozzese è un cane simpatico, allegro e giocherellone che non sa dove siano di casa l’irruenza e l’invadenza, infatti sa essere molto discreto e rispettoso: quando incontra le persone per la prima volta, si limita infatti a scodinzolare, non saluta mai abbaiando o saltando addosso. Date le sue origini, il senso di responsabilità è molto radicato e forte in lui per cui è molto legato all’ambiente familiare e si può sempre contare sul suo apporto. Naturalmente non bisogna trascurare quelli che sono i suoi bisogni, si tratta pur sempre di un cane da pecora abituato a correre su e giù per la brughiera, per cui non bisogna negargli il movimento che contribuisce a mantenere il suo fisico asciutto e la muscolatura forte e tonica.
Cane pastore scozzese: lo standard
Il pelo folto e lungo caratterizza l’aspetto del pastore scozzese: il modo in cui la pelliccia gli incornicia il muso lo fa assomigliare a un leoncino. Sulla criniera e sul muso il pelo è liscio, come sulle punta delle orecchie, le zampe anteriori si presentano ben frangiate e quelle posteriori hanno un pelo molto folto sopra il garretto. Anche il pelo sulla coda è molto abbondante.
I colori caratteristici sono il sabbia, il tricolore e il blue merle, e sono gli unici colori ammessi per la razza. Il colore sabbia è ammesso in ogni sfumatura dall’oro chiaro al mogano fino al sabbia sfumato, il tricolore invece mantiene il nero come colore predominante e ammette macchie più intense agli arti e alla testa, il blue merle è ammesso nelle sfumature di blu chiaro, blu argentato, macchiato e marmorizzato col nero.
Inoltre a caratterizzare la razza è ammessa la presenza di un collare completamente o in parte bianco su pettorale, arti e zampe, anche la punta della coda può essere bianca, mentre sul muso è tollerata una striscia bianca che inglobi anche il cranio oppure solo l’uno o l’altro.
Il muso si presenta dal profilo liscio, a cono ben troncato, con la punta rotonda e la mascella è forte, mentre il cranio è piatto. Le linee cranio-facciali sono sempre parallele e di ugual lunghezza tra loro.
Le orecchie sono piccole e si trovano abbastanza distanti l’una dall’altra, di solito nei suoi movimenti il cane pastore tende a portarle in avanti quasi dritte. Il cane pastore scozzese ha un corpo lungo, ampio dietro le spalle, il dorso è fermo e leggermente rialzato sui reni, le costole rotonde e il torace profondo.
La coda è molto lunga e tende a essere portata bassa con una lieve incurvatura verso l’alto quando l’animale è tranquillo, anche quando gioca o è sull’attenti la coda non supera mai il dorso.