In questa guida spieghiamo quali sono le caratteristiche del gatto Burmese, il suo carattere e l’alimentazione corretta.
Burmese è un gatto di antiche origini, dato che gatti del tutto simili erano conosciuti già dal XIV secolo. La razza attuale deve le sue origini all’americano James Thompson che nel 1930 portò negli Stati Uniti un gatto femmina di colore marrone. Dopo l’incrocio con Siamesi chocolat nacquero cuccioli marroni come la madre, probabili progenitori dell’attuale Burmese. La razza è stata riconosciuta nel 1982.
Indice
Standard
Categoria: gatti a pelo corto
Corporatura: media, elegante e muscolosa, non troppo snella
Peso: maschi 4 kg; femmine 3,5 kg.
Testa: leggermente allungata, zigomi prominenti e stop netto
Orecchie: media grandezza, ampie alla base e arrotondate e ben distanziate tra loro.
Occhi: grandi, rotondi e ben distanziati, di tutte le tonalità di giallo fino all’oro
Arti e piedi: snelli e lunghi con piedi ovali
Pelo: aspetto lucente, corto, fine e folto, aderente al corpo e quasi privo di sottopelo
Colore: marrone, blu, cioccolato, lilla, rosso, crema, cannella e tortie; il pelo del dorso è sempre più scuro di quello nella parte inferiore del corpo
La testa è cuneiforme e smussata, con il mento accentuato e la mascella robusta. Le orecchie, di medie dimensioni, hanno la punta arrotondata. Gli occhi sono grandi, espressivi e a mandorla, nonché molto distanti tra loro; il colore va dal giallo chiaro all’ambra.
COME SCEGLIERLO
Il mantello dei Burmesi è molto corto e sottile, quasi privo di sottopelo, perciò risulta molto aderente al corpo, nonché brillante. Tutti i gatti di razza burmese hanno la parte superiore del corpo più chiara rispetto alle zampe e al dorso; non si presentano strisce di alcun tipo, tranne nei cuccioli.
Il colore tipico è il marrone, ma esistono altre varianti, tra cui il blu, il cioccolato, il lilla, il rosso e il crema. Inoltre, si trovano le varietà Chocolate Tortie, Seal Tortie, Blue Tortie e Lilac Tortie.
Carattere
Il Burmesi sono gatti dolci che si affezionano molto al proprietario e che amano stargli sempre vicino e farsi coccolare a lungo. Hanno infatti bisogno di costanti attenzioni e non possono essere lasciati troppo da soli. Amano la compagnia di altri gatti e non è difficile che si abituino a convivere anche con i cani.
Sono adatti a stare insieme ai bambini a patto che vengano rispettati nei momenti di relax e durante il sonno. Vivaci e giocherelloni, amano scorrazzare e arrampicarsi, per cui è bene attrezzare l’appartamento con rifugi e ripiani dai quali possano mettersi in osservazione o schiacciare un pisolino sentendosi perfettamente al sicuro.
DOVE TENERLO
Il Burmese si addice a persone che cercano un gatto intelligente e orgoglioso. Questo felino si lascia sottomettere difficilmente e, quindi, tende ad assumere la posizione di leader nel gruppo di gatti. Ciononostante, si affeziona molto al padrone e soffre se lasciato troppo tempo da solo. Inoltre, ama fare viaggi in macchina.
Il Burmese può anche essere tenuto in casa, ma i gatti orientali dal temperamento forte amano molto stare all’aria aperta. La soluzione ideale sarebbe un appartamento con terrazze.
In fase di scelta di questo esemplare, bisogna tener conto che si tratta di un gatto dalla voce molto forte e dall’istinto sessuale spiccato. Nel caso delle gatte in calore, questo connubio può rivelarsi rumoroso e fastidioso, al punto da disturbare la quiete del vicinato.
MALATTIE E CURE
Il Burmese è un gatto sano e piuttosto longevo, infatti, può arrivare facilmente anche ai 15 anni di età. Per quanto non presenti anomalie genetiche, potrebbe avere malattie ereditarie, contratte dai genitori. Questa possibilità è estesa a ogni gatto, di razza o comune.
La quasi totale assenza di sottopelo comporta un esiguo bisogno di tolettatura, che può limitarsi a una sporadica lucidatura del pelo con una spazzola morbida o un panno inumidito.
CIBI
Il gatto Burmese segue la stessa dieta degli altri compagni felini. Questa, quindi, deve essere sana e bilanciata, alternando cibo secco (i croccantini) a cibo umido (i bocconcini in gelatina o il patè).
Come scegliere un cucciolo
Rivolgersi sempre a un allevamento di comprovata serietà
Non deve essere preso prima dei due mesi d’età, tempo necessario per l’apprendimento e la socializzazione con la madre e i fratellini
L’ambiente dell’allevamento deve essere ricco di stimoli
Il cucciolo deve essere vivace, curioso nei confronti dell’uomo, con pelo lucido e setoso, occhi e narici pulite, pancia morbida e non gonfia.