Per allevare gatti di razza, gioca un ruolo importante l’accoppiamento tra gli esemplari felini; questo sottosta a certe regole e a certi criteri. Innanzitutto, per far accoppiare una gatta a scopo di allevamento di cuccioli di razza, il padrone deve essere membro di un’Associazione di allevatori, a cui deve fornire dei certificati che attestino le vaccinazioni e la genealogia dell’animale; solo così, la gatta e i suoi cuccioli potranno ottenere il loro pedigree.
Poi, mai far accoppiare una gatta al suo primo calore, essa deve avere almeno un anno di vita, o anche di più, se si tratta di un esemplare a pelo lungo. Inoltre, secondo i regolamenti, una gatta di razza non deve partorire più di due volte all’anno, e deve compiere il secondo accoppiamento tre mesi dopo il parto. La legislazione interessa pure i gattini, che devono essere registrati presso l’Associazione, a circa tre mesi di età, periodo in cui si rendono evidenti le caratteristiche del mantello. Prima di quell’età, i cuccioli non possono essere ceduti al nuovo padrone, perciò fino ad allora sarà il proprietario della gatta progenitrice a occuparsi di tutto, inclusi vaccinazioni, sverminazioni e visite dal veterinario.
Allevare gatti di razza: la scelta del maschio
Quando si decide di allevare gatti di razza, facendo accoppiare la propria gatta, occorre scegliere bene il maschio riproduttore. Ciò per una serie di motivi, tra cui il fatto che se la coppia ha problemi, avrà difficoltà a riprodursi. Innanzitutto, se non si conoscono proprietari di gatti maschi della razza scelta, si può contattare una delle tante associazioni amatoriali che raggruppano esemplari di una stessa razza. Anche i maschi riproduttori sono iscritti presso le associazioni amatoriali, le quali tengono degli elenchi con gli esemplari adatti all’accoppiamento.
La scelta si deve basare sulla comunanza tra il maschio riproduttore e lo standard di razza; unendo le caratteristiche dell’esemplare femmina e di quello maschio, è possibile, con vari tentativi, ottenere dei cuccioli che più assomigliano allo standard o che hanno delle caratteristiche cercate dall’allevatore. Le “prestazioni” fornite dal gatto di allevamento sono a pagamento, e si differenziano per tariffe in base alla razza e alla qualità dell’esemplare scelto; i cosiddetti “campioni” raggiungono cifre molto alte, che si attestano intorno alle migliaia di euro. Alla spesa di prestazione, bisogna aggiungere, solitamente, le spese di viaggio e di permanenza, nel caso il maschio prescelto abiti lontano.
Appena la gatta manifesta i primi segni di calore, occorre prenotare il maschio e fissare una data per l’operazione. Prima della fase vera e propria di accoppiamento, bisogna lasciare ai due gatti un po’ di tempo per conoscersi, ma non ci vuole molto, basta anche una giornata. Se l’accoppiamento non va a buon fine, è possibile ripetere l’operazione.