In questa guida spieghiamo quali sono sintomi e rimedi della Parvovirosi canina.
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Parvovirosi canina: che cos’è?
La principale fonte di infezione sono le feci contaminate; può diffondersi rapidamente da cane a cane attraverso il contatto di materiale infetto. In seguito all’ingestione del virus, la sua replicazione avviene a livello del tessuto linfoide dell’orofaringe, e si può osservare una marcata viremia.
Sintomi. Avvenuta la fase di moltiplicazione e diffusione del virus, si completa il quadro clinico della patologia; in alcuni casi si assiste alla comparsa della diarrea, ma normalmente, nella manifestazione classica il primo segno è un vomito schiumoso. Successivamente a questa fase faranno seguito attacchi di dissenteria con emissione di feci inizialmente giallo-grigie ma che nella situazione più grave saranno emorragiche, scure e maleodoranti.
L’animale, in preda a dolori addominali, rifiuterà il cibo (anoressia), cercherà spesso e volentieri di abbeverarsi, sarà soggetto ad attacchi di vomito, inoltre diventerà apatico e avrà atteggiamenti ed espressioni di dolore.
Contemporaneamente a queste manifestazioni, l’animale presenterà ipertermia (febbre) o ipotermia nei casi acuti con grave disidratazione. In funzione della gravità, dell’intensità, dell’età dell’animale e del suo stato immunitario, l’esito può risultare fatale nel giro di poche ore (24/48) oppure, se aiutato da appropriato cure, il cane può riuscire a superare questo serio pericolo.
Importante, per fare oscillare l’ago della bilancia a favore dell’animale, è la tempestività, da parte del proprietario, nel recarsi in uno studio veterinario per avere modo di combattere questa grave malattia con ogni mezzo possibile.
Negli animali giovani, di età inferiore alle 8 settimane, il virus può indurre anche una forma miocardica con ingrossamento del cuore, disfunzione cardiaca e circolatoria e morte senza che agli occhi del proprietario siano visibili i segni classici della malattia.
Come detto in precedenza questa malattia cagiona un’alta mortalità nei soggetti giovani, perché attraverso il vomito, la diarrea e l’anoressia subentra nell’animale uno stato di disidratazione che rende il soggetto vulnerabile alle possibili complicazioni anche secondarie.
Come prevenire la parvovirosi canina?
Importantissima è la vaccinazione; inoltre, fino a quando il cane non ho completato il piano vaccinale di base, non è consigliabile portarlo in luoghi frequentati da altri cani per evitare il contagio della malattia, in quanto nei soggetti adulti si può instaurare una forma asintomatica, causa di diffusione del virus nell’ambiente.
Si consiglia, inoltre, di non rimpiazzare un cane morto di gastroenterite senza aver prima lasciato passare un adeguato periodo di tempo (3 o più mesi) perché il virus della parvovirosi si mantiene vitale nell’ambiente per lungo tempo.
Durante la malattia è importante sospendere la somministrazione di cibo per lasciare a riposo l’intestino. Il ripristino alla dieta normale deve avvenire in tempi lunghi, anche fino o 4/6 settimane, per permettere al tubo digerente lesionato di ritornare nella sua totale funzionalità.
Come si cura la parvovirosi canina?
Si consiglia l’uso di antiemetici, antidiarroici e antibiotici, per via parenterale e, nelle situazioni che lo richiedono, l’impiego di soluzioni glucosate e di Ringer lattato per via endovenosa.