Le motivazioni che mi hanno portato a costruire la voliera che sto per descrivere sono state essenzialmente due: la prima è la necessità di lasciare i miei diamantini fuori per l’inverno, principalmente per motivi di spazio e poi per motivi di igiene (10-12 diamantini rilasciano parecchie piume, bucce di semi e altre “scorie”, nonostante le attenzioni che si possono avere nella pulizia). La seconda motivazione è quella di avere la possibilità di fare selezione o, più semplicemente, separarli per qualsiasi bisogno (litigi tra esemplari, separazione dei sessi per i più giovani, ecc.).
A parte le mie motivazioni, credo che avere gabbie o voliere più comode per i nostri beneamati compagni di vita (e non semplicemente “gli uccellini”) rispecchi il desiderio di un po’ tutti noi di dare loro una sorta di “compensazione” per la prigionia forzata a cui li costringiamo, premesso che in libertà essi, forse, non vivrebbero che qualche settimana, nella migliore delle ipotesi, data la loro pressoché totale mancanza di esperienza di sopravvivenza.
Inoltre volevo risparmiare un bel po’ rispetto all’alternativa di comprarne una già fatta e via!
Più che un progetto di voliera per tutti, vi voglio raccontare come ho costruito la mia voliera, che per alcuni non sarà molto bella esteticamente, ma rispecchia le necessità tecniche/funzionali che mi prefiggevo di soddisfare. Questo non toglie che, usando le stesse tecniche che descriverò di seguito, si possano ottenere degli ottimi risultati anche da un punto di vista estetico.
Ma bando alle ciance e passiamo ai fatti.
Indice
Attrezzatura necessaria
Gli attrezzi e quant’altro ho utilizzato per costruire la voliera fanno parte del “corredo” minimo di ogni amante del bricolage (a parte un paio di attrezzi particolari) per cui, se ne siete sprovvisti, considerate la necessità di farveli prestare o, nella peggiore delle ipotesi, di doverli acquistare, fermo restando che comunque, nel secondo caso, vi potrebbero tornare utili in altre occasioni. L’elenco degli attrezzi assolutamente necessari è il seguente
-trapano
-punta da trapano per ferro da 3 mm
-seghetto per metallo
-tronchesi
-pinza
-martello grande o mazzetta
-metro a nastro o simile
-rivettatrice
-piano di lavoro (tavolino da lavoro o una tavola robusta da appoggiare su un normale tavolo per evitare di danneggiarlo)
-una lima o una piccola mola da trapano
Altri attrezzi molto utili ma non indispensabili (senza, però, lavorerete male)
-morsetti per tenere fermi i pezzi mentre segate, forate, ecc.
-pinza a becco o a punta
-un pennarello per segnare le misure
A proposito della rivettatrice: forse questo è l’attrezzo che, tra tutti gli altri, è quello che non tutti possiedono; si tratta di una specie di pinza che serve per fissare dei chiodi particolari (i rivetti, appunto) normalmente adoperati per la giunzione delle lamiere. Più avanti spiegherò il suo utilizzo.
I materiali da costruzione
La mia scelta dei materiali è stata condizionata dal fatto che volevo costruire qualcosa che fosse allo stesso tempo resistente alle intemperie, facile da lavorare, possibilmente esente da manutenzioni e facile da reperire sul mercato. Purtroppo i materiali che rispondono a tutte queste caratteristiche non sono particolarmente economici, tuttavia la differenza con quei materiali che lo sono non compensa i grossi vantaggi dei primi. Ma dei costi parlerò più avanti, in un paragrafo dedicato, perché il risparmio, come ho già scritto prima, è uno dei motivi che mi hanno spinto ad intraprendere questa esperienza.
Ecco cosa serve, al di là delle quantità e delle differenze nei formati, che spiegherò più avanti in dettaglio
-rete da voliera zincata con “trama” 12,5×25 mm o 10×10 mm
-laminato plastico tipo plexiglass, però più sottile (0,8 mm) e flessibile. Per intenderci è quello che si usa per costruire piccole tettoie curve o piccole serre)
-profilati di alluminio ad L 10x10mm e 20×30 mm o 30×30 mm
-profilati di alluminio ad U 10x10x10mm
-profilati di alluminio piatto 10mm
-profilati di alluminio piatto 35mm
-rivetti da 3 mm (io ne ho usati circa 220! Sembrano tanti ma ci si mette poco a consumarli)
-rondelle con buco di 3 mm ma abbastanza “larghe”, con diametro esterno di almeno 10-12 mm; quelle più strette non servono allo scopo
-filo di ferro zincato o di acciaio flessibile abbastanza robusto
La realizzazione della struttura portante
Una raccomandazione: prima di iniziare a costruire la gabbia/voliera secondo queste istruzioni, leggete TUTTO il documento, perché alcune cose dette più avanti, possono servire fin dall’inizio.
Per prima cosa ho preso carta e penna e ho disegnato la mia voliera, con tutte le misure. Questo è importante perché non essendo un costruttore di voliere professionista volevo evitare di commettere errori nelle misure, che comunque ci sono stati, ma fortunatamente di lieve entità e risolvibili con un piccolo intervento. Ricordatevi di considerare anche lo spessore dei profilati, del laminato o della rete quando prendete le misure per tagliare.
Ho deciso di costruirla larga 1 metro perché questa è la misura con cui si vendono i materiali utilizzati (profilati di alluminio, laminato plastico, rete), quindi ho evitato di fare troppi tagli. Ho iniziato dal lato posteriore, fissando, con i rivetti, il laminato plastico sulla parte interna di due profilati a L 20x30mm (oppure 30x30mm) di alluminio lunghi 2 metri. E qui il primo consiglio: per fissare il laminato all’alluminio dovete usare una rondella dal lato del laminato (foto 1) altrimenti, col tempo, il laminato si staccherà dal rivetto. Fissato il laminato ai due montanti posteriori, passate a fissare con la stessa tecnica i due pannelli di laminato laterali (io li ho fatti di 35 cm, ma questo è a vostra discrezione) utilizzando altri due profilati a L lunghi 2 metri. A questo punto completate il parallelepipedo della struttura con i quattro lati del “tetto” (foto 2) e della “base” (foto 3), utilizzando sempre il profilato a L, facendo attenzione a posizionare la L del solo profilato anteriore della base verso il basso (foto 3), altrimenti non riuscirete ad infilare il cassetto. Quest’ultima l’ho posizionata a 20 cm dal pavimento. Fissate sul tetto un foglio di laminato e sulla base un pezzo di rete entrambi di misura 100×35 cm circa.
A questo punto, per rinforzare la struttura, indipendentemente dal fatto che vogliate o no realizzare una divisione orizzontale della voliera, vi consiglio di posizionare dei pezzi di profilato per l’intero perimetro a metà altezza della voliera o, meglio, a 1/3 e 2/3 dell’altezza. Questo dipende soprattutto da quanto vento c’è sul vostro balcone; sul mio, a volte, fischia la bufera!
Ho dimenticato qualcosa? Ma certo, la rete sul lato frontale! No, non l’ho dimenticata, solo che qui è fondamentale decidere se realizzare le divisioni oppure no: infatti, se decidete di voler dividere la voliera, quello che spiegherò per la base, deve essere ripetuto per ogni “piano” della voliera. Leggete, quindi, attentamente il punto successivo.
La realizzazione della base e dei cassetti
La base della voliera o la base del “piano intermedio” devono essere realizzati nello stesso modo, con la differenza che sotto la base non c’è niente, mentre sotto il piano intermedio c’è un’altra “gabbia”. Questo comporta che la base deve essere chiusa, come detto più su, con un pezzo di rete fissa sopra il cassetto, mentre nel piano intermedio il pezzo di rete deve essere rimovibile per poter tornare alla configurazione di voliera unica “cielo-terra”.
Passiamo ai dettagli: per prima cosa tagliate un pezzo della L dei profilati che fanno da montanti del lato frontale (foto 4 e 5), per permettere al cassetto di entrare nella voliera. Attenzione! Dalle foto 4 e 5 si vede anche che i rivetti che tengono il laminato plastico (esternamente al profilato) sono fissati vicino al bordo superiore del profilato stesso, altrimenti il cassetto ci sbatterebbe contro! In questo modo restano circa 17-18 mm tra il piano del profilato su cui scorre il cassetto e i rivetti, per cui il cassetto dovrà essere alto al massimo 15 mm. Se volete un cassetto più alto, anche il profilato che fa da slitta dovrà essere più alto oppure dovrete montarlo al contrario, cioè con il lato lungo verso il basso. Questa ultima soluzione rende un po’ meno bello il fianco della voliera perché si vede sia il profilato che fa da slitta sia il cassetto. Il cassetto va realizzato molto semplicemente creando una cornice con i profilati ad L scelti per il cassetto e fissando poi un foglio di laminato plastico come fondo (foto 6). La rete che sta sopra il cassetto deve essere appoggiata anteriormente alla rete frontale, che deve essere piegata, anche per darle robustezza, ed a un profilato ad L 10×10 sul retro della voliera che fa da appoggio, così come per il cassetto.
La realizzazione della facciata
La facciata della mia voliera è realizzata con 4 pezzi di rete uguali che formano, per così dire, 4 singole gabbie, ognuna completa di porta (foto 7), apertura per il cassetto (foto 8, chiusa, e 9, aperta) e porticina per la mangiatoia (foto 10). Quando tagliate la rete considerate sempre 1,5 cm in più per lato (quindi 3 cm in più in altezza e larghezza): infatti, per ottenere più robustezza e per poter fissare meglio la rete al telaio, vi consiglio di piegare a 90° i bordi della rete (foto 11).
La porta deve essere sufficientemente ampia per poter accedere comodamente ad ogni punto della gabbia: io ho preferito realizzare le porte a “ghigliottina”, altrimenti, in caso di porta “classica”, a compasso, avrei dovuto usare una molla per tenerla chiusa o, se la porta è molto ampia, una sorta di chiavistello. Con la soluzione a ghigliottina, la porta si chiude praticamente da sola e lo sportello scorre in verticale, permettendo tra l’altro di aprirla solo per lo spazio necessario. Per realizzare i “binari” su cui scorre la porta ho utilizzato un profilato di alluminio a U di dimensioni 10x10x10 mm; ho fissato i due binari con i soliti rivetti, utilizzando una rondella per far presa sulla rete (foto12); ho bloccato lo scorrimento della porta, in basso, semplicemente piegando il profilato (foto 13).
Per chiudere l’apertura del cassetto (foto 8, chiusa, e 9, aperta) ho utilizzato un profilato di alluminio piatto da 35 mm, fissato alla rete con del filo di ferro zincato o d’acciaio (foto 14). Se prendete bene le misure, i rivetti che tengono la rete negli angoli sopra l’apertura del cassetto vi aiuteranno a tenere giù il profilato che chiude l’apertura stessa (si nota sulla foto 8).
La porticina della mangiatoia può essere realizzata sempre a “ghigliottina”, come ho fatto io (foto 10 e 15), ma questo dipende dal tipo di mangiatoie che utilizzerete. Essendo, comunque, strutture molto piccole, potrete semplicemente ripiegare ad anello i pezzi di rete che formano le porticine per fissarle alla rete della facciata (vedi dettaglio sulle foto 10 e 15).
Il posizionamento del nido
L’apertura del nido (foto 16), avendo utilizzato il laminato plastico sul fianco della voliera, è semplicemente un buco coincidente con l’apertura del nido stesso e del piolo di appoggio. L’unico accorgimento è quello di fissare in orizzontale un pezzo di profilato di alluminio piatto da 10 mm come sostentamento del nido (foto 17). Il nido va fissato più in alto possibile nella sezione della gabbia, per 2 motivi: il primo è che gli uccelli preferiscono sempre che il nido stia più in alto rispetto agli appoggi della gabbia (forse si sentono più sicuri, in grado di controllare la “situazione”); il secondo motivo è che lì il laminato è più robusto, essendo fissato al profilato di alluminio laterale con i rivetti (si nota in alto a destra nella foto 17). Se la voliera è esposta alla pioggia, create una copertura per il nido, semplicemente fissandoci sopra un foglio di plastica (foto 17).
I dettagli finali
Dunque, il grosso del lavoro è fatto! Per completarlo, come ogni “buon lavoro” richiede, si devono effettuare le rifiniture del caso: innanzitutto, bisogna controllare la robustezza del tutto e, se necessario, rinforzare con qualche rivetto in più il fissaggio del laminato plastico piuttosto che della rete; oppure dare qualche aggiustatina alle varie porte e porticine che abbiamo creato per renderle più scorrevoli. Insomma, non abbiate fretta di mettere gli uccelli dentro! Meglio perdere qualche minuto in più a voliera vuota che dover rinunciare a correggere qualche errore, perché, con gli uccelli dentro, potrebbe essere impossibile farlo.
Consigli utili
La spiegazione è stata abbastanza lunga e, spero, comprensibile, ma, per maggior chiarezza e come promemoria, riepilogo brevemente alcuni consigli già dati precedentemente e qualcun altro per la prima volta:
Primo e assolutamente importante consiglio è quello di prepararsi bene a ciò che si sta per fare: intendo dire che bisogna avere già pronto tutto l’occorrente; trovare un posto dove realizzare il tutto, tenendo presente che il lavoro produrrà un sacco di sporcizia (polvere, scarti, pezzi di rete e rivetti usati dappertutto) e potrebbe durare molto (io ci ho messo circa 15-16 ore) e quindi, se fossi in voi, non lo farei né in cucina né nel salotto!
Procuratevi un piano di appoggio per forare, battere e lavorare più comodi, ma, soprattutto, procuratevi qualcuno che vi dia un aiuto, in due farete prima e meglio: ve lo dico io che ho fatto tutto da solo.
E’ importante “pulire” i buchi fatti col trapano affinché siano più lisci possibile, altrimenti i pezzi non combaceranno perfettamente, togliendo solidità alla struttura.
Usate sempre la rondella dal lato del laminato plastico o della rete, perché aumenta la superficie di contatto e non rischierete che si allenti col tempo (foto 1).
Piegate la rete a 90° per fissarla sul telaio (foto 11) e piegatela completamente su se stessa per l’apertura delle porte (come si vede nella foto 13), altrimenti dovrete limare molto bene nei punti dove la rete è tagliata, per non creare pericolosi punti taglienti. Il bordo inferiore dello sportello della porta può essere protetto con i listelli in plastica che si usano per tenere insieme i fogli sciolti (come si vede, di colore nero, nella foto 7). Per piegare più agevolmente la rete usate dei listelli di legno ed i morsetti per tenerla ferma, quindi battete con un martello largo piegandola a 90° sul legno stesso.
Per realizzare il buco del nido sul laminato plastico (foto 16) conviene usare un attrezzo incandescente (un chiodo o una piccola lama) perché in questo modo eviterete il rischio che il laminato si spacchi dove non volete. Naturalmente, questo dipende dal tipo di laminato che usate: alcuni sono molto morbidi e si possono tagliare con forbici o taglierini, altri sono rigidi e si comportano come il vetro.
I costi
Parlare dei costi è sempre un po’ difficile, perché questi dipendono molto dalla disponibilità di negozi o grandi magazzini nella zona in cui si abita. A Roma, dove sono io, ci sono molti centri per il bricolage e le differenze di prezzo possono essere anche notevoli. Se volete risparmiare il più possibile, fatevi un giro prima di comprare i materiali, magari comprando qualcosa in un posto e qualcos’altro da un’altra parte. Io ho speso all’incirca 150 euro: non è poco, ma le voliere commerciali, anche più piccole, costano molto di più. Le stesse gabbie da 90x40x45 cm da allevatore o da esposizione per negozi costano non meno di 70-80 euro l’una (a meno di trovarle usate dai negozianti, ma comunque sempre intorno ai 45-50 euro). Inoltre, il costo da me sostenuto è giustificato dal fatto che ho voluto realizzare una voliera intera ma divisibile in 4 sezioni, dovendo così utilizzare più materiale per le strutture. Anche la scelta dell’alluminio è più costosa ma, se utilizzate questo materiale, non saprete mai cosa vuol dire “ruggine”!
Volendo solo costruire una gabbia/voliera più comoda per i nostri uccelli, direi che con circa 70-75 euro sarete in grado di realizzarne una delle dimensioni della mia, senza le divisioni. Infatti, i profilati di alluminio a L da 20×20 cm costano all’incirca 2,5 euro al metro lineare e ve ne servono circa 14 metri (35 euro in totale). La rete costa 2,5 euro al metro quadro e ve ne servono 2,5 metri quadrati circa (2 per la facciata e 0,5 per il fondo): altri 6-7 euro. Il laminato plastico costa 7 euro al metro quadro e di questo ve ne servono 4 metri quadri circa (due per il lato posteriore e 2 per i laterali): altri 30 euro circa. Altri 5-6 euro per rivetti e rondelle ed il gioco è fatto. A questo punto è chiaro che ogni divisione intermedia della voliera vi costerà all’incirca 30 euro.
E’ troppo? Potete ridurre ancora i costi sostituendo il laminato plastico con la rete (però la voliera sarà meno riparata dalle intemperie) e l’alluminio con il ferro zincato (ma la ruggine prima o poi vi verrà a trovare…). A voi la scelta.
Conclusione
Siamo praticamente giunti alla fine della descrizione della costruzione della voliera, anche se, per forza di cose, non ho potuto scrivere esattamente tutto quello che ho dovuto affrontare durante il lavoro. D’altra parte non era questo l’obiettivo del documento che state leggendo, piuttosto quello di dare un’idea di come realizzare una voliera ed alcuni consigli e trucchetti per facilitare il tutto.
Spero di essere stato di aiuto per chi volesse cimentarsi in questa impresa e, comunque, vorrei concludere questa lunga chiacchierata con una riflessione: dare più spazio e attenzioni ai nostri amici animali, comunque lo si faccia, è un modo per ricordare, soprattutto a noi stessi, che se alcuni milioni di anni fa le cose fossero andate diversamente, oggi potremmo esserci noi in gabbia, con un uccello o un rettile a far da “spettatore”!